80 anni da Auschwitz: La Voce Della Memoria di Giuseppe Mazzola
In occasione degli ottant’anni dalla liberazione dei campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau, Giuseppe Mazzola, fotografo e documentarista freelance, il prossimo 27 Gennaio 2025, presso il suddetto ex campo di sterminio, avrà inizio la commemorazione principale alle ore 16:00 in una tenda speciale che sarà costruita oltre il portale d’ingresso. Tutti i sopravvissuti di Auschwitz sono invitati alla commemorazione, le delegazioni statali e quelle delle istituzioni parteciperanno all’evento. Un percorso di conoscenza che, ricorrendo a immagini e suoni, ci interroga sul passato e ci invita a costruire un domani più giusto e inclusivo.
Il fulcro del lavoro di Giuseppe è rappresentato dal documentario “La Voce della Memoria” nel quale le testimonianze, le immagini d’archivio e riprese attuali penetrano l’orrore della Shoah, e dove questo luogo, simbolo dell’assoluta nefandezza, si fa ammonimento e segnale ad avvenire.
Opera di impegno civile e sociale
Un lavoro cominciato a inizio del 2017 che non si è mai fermato ha impegnato Mazzola, che da tempo si è dedicato all’educazione del tema della memoria, inteso ad accendere nello spettatore una più viva consapevolezza delle vilezza dell’Olocausto. Il proposito è il manifesto: auspicare perché Auschwitz, non venga soltanto caricato di pietose reminiscenze, ma possa divenire base di una riflessione meditata sulle ragioni e le conseguenze dell’odio, della discriminazione, dell’intolleranza.
L’esposizione fotografica senza doppio
Al documentario Mazzola affiancherà l’esposizione fotografica e audiovisiva “Auschwitz dopo Auschwitz” con scatti inediti che mostrano i luoghi e i simboli della Shoah che rivelano la verità storica mediante una meticolosa attività di indagine e studio fotografico in aree specifiche del Campo di Auschwitz-Birkenau non accessibili ai visitatori, e reperti storici provenienti dagli archivi del London Jewish Museum e dell’Oskar Schindel’s Enamel Factory; incontri, laboratori e dibattiti per offrire l’opportunità di una commemorazione comune e di una riflessione globale sul significato degli eventi del passato e sulle scelte del presente di cui l’autore cita: “Un percorso introspettivo che mostra cosa sia oggi Auschwitz dopo essere stata Auschwitz ieri: paradigma del male. Un groviglio di fatti, testimonianze, sottrazioni ed evidenze, un tracciato di domande che non concedono risposte ma garantiscono prove, attraverso una fotografia che scrive sotto la pressione del bisogno di verità e conoscenza […] un’opportunità di considerazione e confronto, un disegno che delinei una società non più ideale ma edificata su ideali” Ricerche accurate, metodica severità, provvedano a restituirci una immagine inconsueta di Auschwitz svelando sfumature e particolari che alla maggior parte sfuggono.
Il progetto di Giuseppe Mazzola è un appello a non rimuovere, a riflettere e a riscuotere, un modo per avere un confronto, incontri, laboratori, dibattiti che egli intende organizzare, a offrire un posto di confronto e di mutua intesa.