Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

CulturaSport

Muhammad Ali: la leggenda del pugilato che ha cambiato il mondo

Muhammad Ali è stato uno dei più grandi atleti di tutti i tempi. Nato a Louisville, Kentucky, nel 1942, Ali ha conquistato il titolo olimpico nel 1960 a Roma, all’età di soli 18 anni. Da quel momento in poi, la sua carriera è stata segnata da una serie di vittorie straordinarie, ma anche da momenti difficili e controversie.

La vita di Muhammad Ali

Muhammad Ali si fa allacciare i guanti dall’allenatore Angelo Dundee, Texas 1967, per una lotta contro Ernie Terrell
FonteLATimes

Il pugilato è uno sport che richiede non solo forza fisica e agilità, ma anche un grande coraggio e determinazione. Ali era dotato di tutte queste qualità e molto altro ancora. La sua tecnica era innovativa e imprevedibile, con una combinazione di velocità, mobilità e potenza che spesso metteva fuori gioco tutti i suoi avversari.

Ma ciò che distingueva Ali dagli altri grandi campioni di pugilato era il suo impegno sociale. Fuori dal ring, Ali era un attivista per i diritti civili, che lottava contro la discriminazione razziale e la guerra del Vietnam. Nel 1967, addirittura, Ali rifiutò di arruolarsi nell’esercito americano per non voler combattere contro i Vietcong. Questa sua decisione gli costò il titolo mondiale e fu bandito dal pugilato per tre anni.

Ma Ali non si arrese. Combatté per i suoi diritti e alla fine il suo caso arrivò alla Corte Suprema degli Stati Uniti, che annullò la sua condanna nel 1971. Tornò sul ring ancora più determinato e vinse il titolo mondiale per ben due volte.

La discesa e la morte

Muhammad Ali, ormai malato di Parkinson, e sua figlia
Fonte – LATimes

La vita di Ali è stata segnata anche da momenti difficili, tra cui la malattia di Parkinson che lo colpì negli anni ‘80 e che gli causò la morte nel 2016. Ma la sua eredità nel mondo del pugilato e dell’impegno sociale è stata enorme. È considerato una delle figure più influenti del XX secolo, che ha cambiato la percezione del pugilato e il ruolo degli atleti nella società.

In conclusione, Muhammad Ali è stato non solo uno dei più grandi pugili di tutti i tempi, ma anche un esempio di impegno sociale e di coraggio. La sua vita e le sue gesta sono una fonte di ispirazione per tutti coloro che cercano di raggiungere i propri obiettivi e lottare per una causa giusta.

Chi siamo?

Fonte copertina: Dazn

Loading

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *