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Estero – Hamas e Israele di nuovo in guerra

Hamas: un conflitto dalle radici profonde slatentizzato dal recente attacco terroristico nei pressi della Striscia di Gaza👇

Hamas
📸tempi – Miliziani di Hamas a Gaza, la più popolosa città della striscia, in una foto del 2012 – voceliberaweb

Antefatti. Sembrava essersi sopito visto il lungo periodo di astinenza dalle armi, in seguito al ritiro delle truppe israeliane dalla Striscia di Gaza nel 2005, eppure il conflitto israelo-palestinese non è mai cessato definitivamente, continuando a covare sotto la cenere, e con l’attentato ordito alcuni giorni fa da Hamas ai danni di civili israeliani sta vivendo il nuovo drammatico capitolo di una storia tristemente lunga. Una delle più grandi controversie che si siano registrate dalla fine della seconda guerra mondiale, la contrapposizione tra palestinesi e Stato d’Israele affonda le radici nel più vasto conflitto arabo-israeliano alla cui base vi sono complesse questioni legate all’esatta definizione dei territori, al controllo sulla città di Gerusalemme, all’imporsi di insediamenti israeliani e al relativo destino dei rifugiati palestinesi, in un quadro di gravi e reiterate violazioni dei diritti umani. Gli ostacoli che storicamente si sono frapposti al pieno raggiungimento della pace, attraverso la soluzione dei due stati, ovvero la creazione di uno stato palestinese indipendente e riconosciuto, vanno altresì individuati nella sfilza di uccisioni civili politicamente motivate da ambo le parti, che non hanno fatto altro che alimentare un odio reciprocamente profondo, tale da complicare in modo ulteriore una vicenda di suo ben lungi dal prestarsi a soluzioni semplicistiche.

Sondaggi e problematiche. Sul finire del 2016, una ricerca condotta dall’Istituto Israeliano per la Democrazia e dall’omologo istituto palestinese ha rilevato come la maggioranza dei cittadini israeliani e palestinesi abbia dichiarato di preferire la soluzione a due stati per risolvere il conflitto, ritenendo inoltre che Israele dovrebbe mostrarsi disponibile ad accettare la costituzione di uno stato della Palestina. Per quanto una grossa fetta di opinione pubblica israeliana risulti concorde nell’identificare il territorio della Striscia di Gaza e della Cisgiordania come luogo naturalmente deputato ad ospitare un ipotetico stato palestinese, nel passaggio dagli auspici alla cruda realtà si sono confermate ataviche difficoltà nel trovare accordi e nel riconoscere alla controparte il giusto grado di credibilità affinché degli impegni si traducessero nel concreto. Lo storico di negoziati falliti, interrotti, disattesi e arenatisi su posizioni inconciliabili è lunghissimo: dai fallimentari accordi di Oslo del ’93 ad oggi, un trentennio trascorso desiderando la pace, senza l’effettiva volontà di raggiungerla, con un tributo di vittime innocenti che ha assunto nel tempo dimensioni terribilmente enormi.

L’attacco di Hamas e la risposta israeliana. Un altro elemento che si è frapposto sulla strada verso la cessazione delle ostilità è dato dalla debolezza costitutiva del movimento nazionale palestinese e dalla frammentazione interna che accomuna molte controversie medio-orientali. Dalla scomparsa, in circostanze mai del tutto chiarite, dello storico leader Yasser Arafat(1929-2004) i rapporti di forza interni alla Palestina hanno subito una profonda trasformazione, vedendo ridursi il raggio d’azione della sinistra, a favore di un bipolarismo di destra tra Al Fatah e Hamas. Quest’ultima, organizzazione politica paramilitare islamista di estrema destra, ha giocato un ruolo preminente come fattore di destabilizzazione di uno scenario già piuttosto precario. Il ritiro dell’esercito israeliano da Gaza nel settembre 2005 ha contribuito a generare ulteriore disordine armato, con vari tentativi di lancio di razzi verso Israele, a cui i militari israeliani hanno risposto bombardando a più riprese la striscia. Di contro, Hamas si è fatta promotrice di mobilitazioni di massa armata, culminate con il colpo di stato militare a Gaza nel 2007. A prodursi è stata quindi una divisione geografica e politica con la Cisgiordania che ha finito per rafforzare Israele consolidandone le mosse di occupazione, fino ad arrivare ai drammatici fatti odierni.

📸International

Copertina: La Sinistra Quotidiana

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