Alessandro Magno: narrazione di un‘epica
Ereditato il trono di Macedonia, Alessandro Magno eredita anche il sogno del padre Filippo secondo di liberare la Grecia dal giogo dei Persiani e da quel momento in poi tutta la gestualità che lui stesso porterà all‘ interno delle sue imprese sarà volta a trasmettere una narrazione che carichi di epicità le sue imprese.
Da questo momento in avanti la crescita del suo mito sarà direttamente proporzionale alle tematiche che lui stesso inserirà e che andremo a vedere nel dettaglio. Parte alla volta dell‘ Asia con un esercito formato da 10.000 uomini. Fa attraccare le navi in quella che veniva chiamata la baia degli Achei dove era arrivato Agamennone nell‘ intento di conquistare Troia.
Prima di scendere dalla sua nave scaglia una lancia sulla riva , poi scende dalla nave estrae la lancia e dichiara al suo esercito : questa terra è mia per diritto ! Lascia l‘esercito li accampato e parte con un seguito di 80 uomini e si dirige alla tomba di Achille. Lì compirà un rituale insieme ad Efestione, il suo compagno di vita, correndo nudi cosparsi di olio , poi prenderà dalla tomba di Achille il suo scudo che userà sempre in battaglia .
Il gran re Dario raggiunge nel frattempo l‘ esercito macedone portando con sé la sua famiglia compresa la madre per farle assistere alla sconfitta dei greci.
Le forze in campo sono tre a uno. Alessandro Magno distrugge l‘ esercito persiano , il re Dario si dà alla fuga abbandonando li la madre che verrà presa da Alessandro nel suo entriate e diventerà una delle sue migliori e fidate persone al seguito .
Poi invia in Grecia 300 armature persiane in ricordo dei 300 spartani morti alle Termopili. Desideroso di prendersi quell‘ impero parte all‘ inseguimento del gran Re…