Serie C, Catania: Pelligra amareggiato. Serve un intervento per evitare il disastro
La sconfitta nello scontro-salvezza con la Turris avvicina pericolosamente i rossazzurri alla zona calda, ora distante appena tre punti. La società è chiamata ad intervenire con misure drastiche se vuole evitare il baratro👇
Catania, in un anno si è ribaltato il mondo. Ora il pericolo è reale. A marzo del 2023 Catania ed il Catania festeggiavano il ritorno nel professionismo al termine di una grande cavalcata partita dalle ceneri del fallimento. Un traguardo che è stato possibile tagliare con largo anticipo sulla fine del campionato, grazie alla forza e all’abnegazione di un gruppo davvero coeso, che seppe sbaragliare la concorrenza. Un anno più tardi, di quella squadra non è rimasto più nulla. L’entusiasmo per l’approdo tra i pro e per la prospettiva di affrontare un’altra stagione da protagonisti è venuto meno quasi subito e la baraonda gestionale fatta di cambi nella guida tecnica e stravolgimenti dell’organico ha consegnato alla visione dei tifosi un insieme di calciatori senza alcun collante tecnico né emotivo. La partita con la Turris è l’ennesima conferma di quanto profondi siano i mali del Catania 23/24: un primo tempo interamente regalato agli avversari, il rischio di capitolare già al 45′, una ripresa rabbiosa ma inconcludente. Le sconfitte salgono a 14, escludendo i due ko in coppa, e i punti di distacco dalla zona play-out si riducono a tre. L’allarme sta suonando già da diverso tempo e non ascoltarlo risulta oramai impossibile.
Il presidente: molta amarezza. Ross Pelligra dal canto suo osserva a distanza e con preoccupazione lo svolgersi degli eventi. Dopo le tante vittorie dello scorso anno, non si aspettava di vivere una stagione così tribolata, specie dopo aver allargato i cordoni della borsa anche nel mese di gennaio. Nonostante le evidenti difficoltà , ed il paradosso di trovarsi virtualmente ai play-off ma realmente a forte rischio play-out, il patron continua a fidarsi del suo unico punto di riferimento nel mondo del calcio che lui stesso ha investito di grandi responsabilità all’interno del club, Vincenzo Grella. E’ lui l’architrave del progetto Catania, nel bene e nel male. Ed è a lui in quanto massimo dirigente che si chiede di intervenire in un momento di tale complessità , facendo sentire il peso della società ai calciatori con misure drastiche, proteggendo altresì la figura di Zeoli, il quale non può venire lasciato solo a governare la nave in mezzo alla tempesta. Urgono provvedimenti seri, precisi e inderogabili che isolino l’area tecnica dall’ambiente. Lecito immaginare un’annata di transizione per un club che ha pochi mesi di vita e si confronta per la prima volta con il professionismo, ma il rischio che questa passi alla storia come la stagione del disastro sportivo risulta elevato e va scongiurato in ogni modo. Si perderebbe clamorosamente quanto conquistato appena un anno fa, e sarebbe un danno gravissimo.