Coppa Italia Serie C – Perché averla vinta è importante per il rush finale
Centoventi minuti di pura epicità consegnano la coppa ai rossazzurri, Padova battuto in rimonta. Primo trofeo nazionale in bacheca e la possibilità di guardare con fiducia alle ultime 4 gare del campionato, nella testa un obiettivo da centrare senza deroghe.
Una dimensione parallela. Questo ha rappresentato per il Catania il percorso compiuto nella coppa nazionale, partito quasi in sordina lo scorso ottobre e conclusosi trionfalmente ieri sera, quando il colpo di testa vincente di Costantino ha permesso di completare la rimonta a danno del Padova all’ultimo minuto dei tempi supplementari, regalando il trofeo agli uomini di Zeoli. Una notte di festa e sorrisi, bagliore luminoso in una stagione cupa, intervallo gioioso dopo le recenti disfatte in campionato che hanno messo i rossazzurri su un crinale pericoloso, addirittura evocando l’incubo della discesa in D. Ed ecco che l’insieme di figurine incollate all’album alla bell’e meglio si riscopre squadra nel fatidico momento del bisogno.
Perché il grande dilemma dell’anno risiede proprio qui, in una schizofrenia difficilmente spiegabile ad ogni passaggio dalla affannosa maratona del girone C allo sprint della coppa di categoria. Due Catania totalmente diversi per due esiti totalmente diversi. Regolate Messina e Picerno nei primi due turni eliminatori, gli etnei hanno trovato sulla propria strada squadre molto più rodate e che nei rispettivi campionati hanno ben figurato al contrario dei rossazzurri: Crotone, Pescara, Rimini e infine Padova. Ognuna di loro ha dovuto soccombere all’inossidabile tenacia catanese, che si trattasse della lotteria dei rigori, come contro i pitagorici, di una vittoria autorevole, come quella contro il Pescara, o di dover ribaltare lo svantaggio maturato nella partita di andata, come contro Rimini e Padova. In tutte le circostanze da dentro o fuori in cui si è sostanziato il cammino del Catania, una lieta costante è stata la capacità di reggere mentalmente il confronto, rimanendo sempre dentro la gara e riuscendo a gettare il cuore oltre l’ostacolo, oltre le difficoltà del momento, fino a raccogliere un meritato successo.
Perfetta antitesi del Catania di campionato, squadra spesso passiva e tremebonda, facilmente messa sotto dall’avversario di turno e imprigionatasi in un loop negativo che con il trascorrere dei mesi ha assunto i tratti del dramma sportivo. E adesso? Ultime quattro gare della regular season, due punti di distacco dalla zona calda. Un margine cha va obbligatoriamente mantenuto per non veder subito dissolversi quanto ottenuto con le vittoriose fatiche di coppa. La speranza è che la vittoria di ieri serva a far scattare quel salto mentale che consenta intanto di mettere in cassaforte la salvezza, a partire da domenica contro la Virtus Francavilla.