Il gruppo per giovani in difficoltà: Scrivi quando arrivi
Le statistiche parlano chiaro: in Italia, due donne su tre dichiarano di aver subito almeno una molestia e apprezzamento sessuale in un luogo pubblico.
Il 31,5% è stato vittima di una qualche forma di violenza fisica e/o sessuale.
Di fronte a questi dati allarmanti, il rischio di incorrervi noi stesse si fa concreto e prossimale, quasi inevitabile. Viviamo in una società deviata – bisogna averne consapevolezza – e prendere le dovute precauzioni, soprattutto se sei una ragazza sola – e non solo – in una grande città, potrebbe salvarti la vita.
È questa l’idea di fondo che ha ispirato Samia Outia, studentessa di ventidue anni al quarto anno di giurisprudenza, nel creare un gruppo WhatsApp di supporto per giovani come lei in difficoltà.
Scossa dal femminicidio di Giulia Cecchettin e dal caso di stupro perpetrato nel pieno cuore di Bologna, in via dell’Unione e delle Belle Arti, Samia ha deciso di far da sé per garantirsi e garantire a tanti altri di poter sentirsi sicuri. Ha stampato centinaia di volantini e tappezzato aule universitarie, bagni e luoghi di incontro, invitando ad unirsi.
Stai tornando a casa di sera? Non ti senti sicura per strada? Non hai qualcuno che ti possa fare compagnia? o altri da chiamare?
Nessuna preoccupazione! Grazie a questo gruppo WhatsApp puoi contare in ogni momento su un aiuto femminile.
“Scrivi quando arrivi” è un gruppo trans femminista e inclusivo, protetto da un filtro di verifica per le informazioni degli utenti, i cui membri hanno unito le forze per creare una rete di supporto encomiabile. Delle guardiane della notte le hanno definite alcuni e nome più appropriato non si potrebbe loro attribuire.
Il gruppo conta ormai oltre trecento iscritti e decine sono le richieste, ancora oggi, per entrarvi a far parte.
C’è ancora tanta strada da fare, una rieducazione culturale da impartire. Ma esempi come quello di Samia e del gruppo “Scrivi quando arrivi” rappresentano un significativo passo avanti e una considerevole prova che niente è perduto.