Serie C – Jacopo Fumagalli, a Messina nel segno del padre
Ermanno e Jacopo Fumagalli, papà e figlio in campo nella stessa partita: accade a Messina, in una gara decisiva per la salvezza aritmetica dei peloritani nel girone C👇
Una storia nella storia. Alla fine nessuno psicodramma, il Messina di Giacomo Modica è riuscito a centrare la salvezza aritmetica nel girone C con un turno d’anticipo, garantendosi la permanenza nella categoria per la terza stagione consecutiva. E’ stato sufficiente il pareggio casalingo con il Potenza per raggiungere l’obiettivo fondamentale di un’annata in cui i biancoscudati avevano perfino nutrito delle ambizioni play-off. Nella serata del “Franco Scoglio” c’è stato spazio per un altro avvenimento che ha impreziosito la festa peloritana: l’esordio tra i professionisti del giovane Jacopo Fumagalli. Pochi minuti sul finire del match, nei quali il promettente terzino classe 2005 (19 anni il prossimo 30 agosto) ha condiviso il campo con il padre Ermanno, che di anni ne ha 42 e difende la porta del Messina da titolare.
“Emozione unica” – Lo scorso gennaio, in occasione della vittoriosa trasferta contro la Casertana, Fumagalli jr. aveva provato l’ebbrezza della convocazione in prima squadra. Mister Modica lo aveva portato in panchina per fargli respirare il clima del calcio professionistico e Jacopo aveva così assistito alla grande prova messa in piedi da papà Ermanno e compagni su uno dei campi più difficili dell’intero girone. Per il debutto era solo questione di tempo: imperativo continuare a dare il massimo in ogni allenamento, aspettando la chance con la convinzione che l’impegno sarebbe stato premiato. Il 21 Aprile 2024 è la data fatidica, tanto per il Messina quanto per i due Fumagalli in riva allo Stretto. Il tecnico dei siciliani decide di regalare a Jacopo lo scorcio finale del match con il Potenza, con il punteggio fisso sul 2-2. Salvezza conquistata ed esordio del figlio, doppia gioia enorme per Fumagalli senior che a fine gara non può proprio nascondere l’emozione: “Giocare insieme a mio figlio un sogno che si realizza. Non nego che mi sia scesa qualche lacrimuccia, ringrazio tutti.”
Saper attendere, una dote di famiglia. Chissà se, guardando da vicinissimo i primi passi del figlio nel calcio dei grandi, il buon Ermanno non avrà ripensato al suo di esordio. Un salto all’indietro di 25 anni alla stagione 1999/00, con la maglia del Fiorenzuola, nell’allora C2. Da lì un percorso lungo, curiosamente con una prima tappa proprio in quel di Messina, all’epoca in Serie B, dove un Fumagalli poco più che ventenne non riuscì a trovare spazio, finendo per venire ceduto nella finestra di mercato invernale. Troppo presto per dimostrare il proprio valore. Perché nella vita bisogna anche saper aspettare che l’occasione giusta si presenti al momento giusto, con pazienza ed immutata forza di volontà. Dopo un’altra annata da zero presenze a Teramo, eccola l’occasione: gliela dà il Melfi, nuovamente in C2. Al termine della stagione 2004/05 sarà il calciatore con il più alto minutaggio della rosa lucana. Tra i pali, quella personalità che lo accompagnerà lungo tutta la carriera, fino a tornare lì dove da giovanissimo non ebbe modo di esprimersi. Stavolta con l’esperienza del veterano della terza serie (più di 700 partite tra i pro) e con una maglia da titolare impossibile da strappargli, protagonista sul campo di due importanti salvezze e pronto a passare il testimone al figlio Jacopo. La perfetta chiusura del cerchio, perchè a volte bisogna solo aspettare.
📸Copertina: Repubblica Palermo