UCL – Il Real e le finali, una storia di trionfi con rare eccezioni
Blancos a caccia della quindicesima Coppa dei Campioni della loro storia in finale contro il Borussia Dortmund. Undici anni dopo i tedeschi hanno un tabù da sfatare⬇️
“Se hai vinto 14 volte questa coppa sai come gestire situazioni come questa, soprattutto uno come Carlo Ancelotti. C’è tantissimo rispetto verso la squadra e verso un allenatore come lui, con una storia incredibile.” – Se la storia di Ancelotti la conosciamo un po’ tutti, quella di Edin Terzic’, tecnico 41enne del Borussia Dortmund, è la trama perfetta per una serie tv, a cui manca solo il capitolo finale. Da tifoso appassionato ad allenatore, tra gioie esplosive e cocenti delusioni, sempre a difesa degli stessi colori. Sarà colpo di scena? Il suo Borussia è la grande outsider di questa edizione della Champions League, giunta a Wembley a sorpresa dopo aver fatto fuori in serie Psv, Atlético e Psg. A dispetto dei pronostici, i gialloneri vogliono trionfare proprio nello stadio in cui persero la finale tutta tedesca del 2013, ma dovranno vedersela con i favoritissimi per definizione, con chi questa coppa è abituato a sollevarla e si candida con forza per l’ennesimo successo: il Real Madrid di Don Carlo.
La storia dice Real, l’ultimo euro-inciampo nel 1981. Le merengues sono la squadra più titolata del calcio mondiale: 101 trofei ufficiali in bacheca, 30 titoli internazionali, quattordici dei quali solo Coppe dei Campioni/Champions League, che in caso di vittoria stasera salirebbero a 15. Una tradizione vincente che non ha eguali nella storia di questo sport e che ha condotto il Real a doppiare il numero di Champions della seconda squadra più titolata in Europa, il Milan (fermo a quota 7). Nel rapporto stretto che lega i leggendari blancos alle finali si contano pochissime battute d’arresto (tre ko su 18 partite), pochissime eccezioni ad una regola che negli anni è diventata quasi canone: se il Real va in finale, i suoi campioni la vincono. E’ la mistica dei “Reyes de Europa” a trascinarli, in un modo o nell’altro, fin dove sono deputati a stare. Gli ultimi ad infrangere il canone, sconfiggendo i madrileni in una finale europea, sono stati gli inglesi del Liverpool nel lontano 1981, quando l’odierna “Champions League” ancora non esisteva. Da lì in avanti, tutte le volte che gli spagnoli sono riusciti ad approdare all’atto conclusivo, sono sempre emersi vincitori. Una sentenza che non ammette deroghe.
Per i tedeschi c’è dunque l’Everest da scalare. Storia, fatturati, organici e specialmente abitudine alla vittoria giocano tutti a favore dei blancos di Ancelotti, che paiono destinati a marchiare quella coppa con il proprio nome per l’ennesima volta. Pur giocando contro la storia, la banda di Terzic’ ha voglia di stupire ancora, consapevole che l’obbligo del risultato non può certo gravare sulle sue spalle, bensì su quelle madridiste. Riusciranno a far saltare i piani di una festa che sembra inevitabile?