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Russia, mandato d’arresto per Yulia Navalnaya

La corte di Mosca ha emesso un mandato di cattura nei confronti di Yulia Navalnaya, vedova di Alexei Navalny. L’accusa sarebbe quella di coinvolgimento in un gruppo estremista. Ad emettere la sentenza è stato precisamente il tribunale del distretto di Basmanny, il quale ha ordinato l’arresto in contumacia. Secondo quanto riportato dai Ria Novosti, agenzia di stampa russa, il tribunale: “ha scelto una misura preventiva sotto forma di detenzione per un periodo di 2 mesi. Il periodo viene calcolato dal momento dell’estradizione nel territorio della Federazione Russa o dal momento della detenzione nel territorio della Federazione Russa”

FILE – Russian opposition leader Alexei Navalny with his wife Yulia after his last rally in rain-soaked Moscow, Russia, on Sept. 6, 2013. Russia’s prison agency says that imprisoned opposition leader Alexei Navalny has died. He was 47. The Federal Prison Service said in a statement that Navalny felt unwell after a walk on Friday Feb. 16, 2024 and lost consciousness. (AP Photo/Evgeny Feldman, File)

Oggi Yulia si trova all’estero e, dopo la misteriosa morte del marito, ha continuato a portare avanti le attività delle diverse associazioni fondate e precedentemente guidate da Navalny, le stesse che dal 2021 figurano nella lista delle organizzazioni estremiste. Subito dopo la morte di Alexei, avvenuta in circostanze misteriose lo scorso 16 febbraio, Yulia aveva annunciato come avrebbe continuato a portare avanti il lavoro del marito, con la stessa tenacia ed eguale coraggio.

La reazione

Dopo la sentenza della Corte russa, nella quale fra le altre cose è stato specificato come Yulia Navalnaya sia stata inserita nella lista internazionale dei ricercati perché “si è nascosta dalle autorità investigative”, è arrivata la reazione della donna: “Quando scrivi di questo fatto, non dimenticare la cosa principale. Vladimir Putin è un assassino e un criminale di guerra. Il suo posto è in prigione, e non all’Aja, in una cella comoda con televisore, ma in Russia, nella stessa colonia penale e nella stessa cella di due metri per tre in cui ha ucciso Aleksei”.

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