Il punto sulla Roma: l’era De Rossi, Champions e mercato
“Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”. Potremmo racchiudere così, in una frase tratta da una delle piĂą celebri canzoni di Antonello Venditti, il legame tra Daniele De Rossi e la Roma💍💛❤️
E’ stato un vero e proprio ritorno alle origini, un abbraccio tra passato e futuro. Come un fulmine a ciel sereno, in un fredda mattina di metĂ gennaio 2024, i Friedkin hanno deciso che era arrivato il momento di chiudere un cerchio e salutare JosĂ© Mourinho. Un cambio della guardia che ha stupito i tifosi, ma che senz’altro è riuscito a riaccendere la passione, ormai verosimilmente attenuatasi dopo le vicissitudini dell’era dello Special One. Il ritorno di Daniele De Rossi – questa volta alla guida tecnica – ha rappresentato una scelta strategica volta a ridefinire l’identitĂ del club e a rafforzare il legame con la tifoseria. Al contempo, però, è emerso anche l’obiettivo di trasmettere un messaggio di continuitĂ ed apparenza. Tale decisione, oltre a generare un notevole impatto emotivo sull’ambiente giallorosso, ha prodotto effetti tangibili in termini di coesione interna e risultati sportivi.
Il profondo legame emotivo di De Rossi con la Roma non ha in alcun modo compromesso la sua capacitĂ di assumere un ruolo di guida esigente e pragmatica. Nonostante le iniziali perplessitĂ espresse nel 2012 riguardo i metodi di lavoro di Zeman, considerati troppo intensi, quando Capitan Futuro ha deciso di intraprendere la carriera da allenatore ha iniziato a comprendere meglio il sistema di preparazione atletica del tecnico boemo. La sua prima esperienza alla guida tecnica della Spal ha rappresentato un momento cruciale in questa evoluzione, permettendogli di sperimentare direttamente l’efficacia di un carico di lavoro elevato nel migliorare le prestazioni atletiche e la resistenza mentale dei giocatori.
Dal debutto in prima squadra nel lontano 2003, alla convocazione negli uffici di Trigoria per il rinnovo del contratto fino al 30 Giugno 2027.
Oggi è nero su bianco, ma soprattutto giallo su rosso. Da bambino, da ragazzo, da adulto, da uomo. Per la Roma e con la Roma, per altri tre anni.”
E’ così, sul proprio profilo Instagram, che Daniele De Rossi ha espresso tutta la sua gratitudine nei confronti della societĂ giallorossa, la quale, fin da quella prima partita con il Verona, confidava che avrebbe fatto grandi cose.
Il caso di Lorenzo Pellegrini è esemplificativo dell’impatto che De Rossi ha avuto sulla squadra. Il capitano giallorosso, sotto la guida del nuovo allenatore, nonchĂ© ex compagno di squadra, ha vissuto una vera e propria rinascita, ritrovando la fiducia nei propri mezzi e aumentando la produzione offensiva. Il rapporto di stima reciproca tra i due ha permesso a Pellegrini di esprimere al meglio le proprie qualitĂ , diventando un punto di riferimento nel nuovo scacchiere romanista. Le statistiche confermano l’evoluzione positiva del numero sette, che ha fatto registrare un aumento significativo di gol, assist e tiri in porta. Miglioramento che non è attribuibile solo a meri fattori tecnici, ma anche ad un maggiore coinvolgimento nel gioco e ad una maggiore libertĂ decisionale.
Le operazioni di mercato condotte finora dalla Roma dimostrano la volontà della società di investire su profili giovani e rinforzare determinati reparti. Per garantire però un mercato in entrata che sia di livello, è necessario procedere ad una serie di cessioni. Karsdorp, Solbakken e Shomurodov sono i primi nomi sulla lista dei partenti, ma non è da escludere che altri giocatori possano lasciare la Capitale.
L’acquisto di Dovbyk rappresenta un investimento importante per il futuro della Roma. I giallorossi si sono assicurati un centravanti che potrebbe rivelarsi uno dei piĂą forti del prossimo campionato. Di fatto, il profilo tattico dell’ex Girona è estremamente interessante. L’ucraino è in grado di interpretare diversi ruoli sul fronte offensivo, spaziando da centravanti puro a seconda punta. La sua mobilitĂ ed il suo senso della posizione gli consentono di adattarsi a qualsiasi modulo tattico. Inoltre Dovbyk è un calciatore intelligente, che sa leggere le situazioni di gioco e prendere decisioni rapide, la sua capacitĂ di muoversi senza palla e creare spazi utili ai compagni lo rende un centravanti moderno e funzionale.
Tuttavia, preme sottolineare che il processo di adattamento di un calciatore ad un nuovo campionato può essere lungo e complesso. Il rendimento di un calciatore appena sbarcato nel massimo torneo italiano è influenzato da una molteplicitĂ di fattori, tra cui le caratteristiche tecnico-tattiche del giocatore stesso, le peculiaritĂ del campionato, il sistema di gioco adottato dall’allenatore ed il livello degli avversari. Nel caso specifico di Dovbyk, sarĂ fondamentale valutare come il giocatore si adatterĂ al gioco fisico e alla maggiore attenzione difensiva tipici della Serie A.
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