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Bombe di semi per combattere la deforestazione

Le minacce ecologiche sono considerevolmente più elevate nell’Africa subsahariana rispetto a qualsiasi altra regione. Quasi tutte le 103 aree sub-nazionali che affrontano gravi minacce in tutti e quattro i domini si trovano nell’Africa sub-sahariana.
ETR, 2023

Il Kenya, come molti altri Stati dell’Africa sub-sahariana, affronta da decenni sfide ambientali significative.

Le foreste del paese, che un tempo coprivano rigogliose vaste aree del territorio, sono state drasticamente ridotte, al punto che, secondo stime ufficiali, il suo tasso di copertura forestale sarebbe ben al di sotto del 10%. 

La deforestazione e la degradazione del suolo hanno conseguenze devastanti per le comunità locali, che vivono e dipendono dagli alberi.

Buona parte dell’economia nazionale, infatti, si basa sull’industria del legno, una risorsa che viene impiegata soprattutto come fonte di energia.

Senza la protezione degli alberi, inoltre, il suolo si erode rapidamente, i fiumi si prosciugano e interi ecosistemi si estinguono. Aumentano le temperature e il generale tenore di vita peggiora considerevolmente.

Una situazione critica e una minaccia ecologica che ha spinto il Mirema Community Forest Association, con il supporto materiale del Servizio forestale keniota, ad attivarsi. È così, che viene lanciata un’iniziativa tanto bizzarra quanto necessaria. Riforestare il paese con delle bombe di semi.

Le bombe di semi

Quella delle bombe di semi è una tecnica di riforestazione che agisce su vasta scala, unendo la tecnologia moderna e antiche pratiche agricole. 

Tale metodologia consiste nello sganciare, tramite aerei o droni, capsule biodegradabili che, una volta a terra, si disintegrano, rilasciando semi.

Queste bombe sono personalizzabili. In base all’ecosistema in cui verranno rilasciati, infatti, si possono selezionare specifici tipi di semi, che vanno meglio ad adattarvisi. Cresce, così, la possibilità che germinino e sopravvivano.

Le bombe di semi, però, non contengono al loro interno solo semi, ma anche una miscela di nutrienti e fertilizzanti naturali che ne facilitano la crescita. 

In alcune versioni più avanzate, includono anche sostanze che proteggono i semi da animali predatori o da condizioni meteorologiche avverse. 

Questi accorgimenti consentono una maggiore probabilità di successo.

Un modello a cui ispirarsi

Questa iniziativa rappresenta un modello innovativo, che potrebbe essere similmente replicato in altre parti del mondo. 

Con sempre più nazioni alla ricerca di soluzioni rapide e sostenibili per la riforestazione, l’uso di tecnologie come droni e semi ingegnerizzati è sicuramente un’opzione valida da tenere in conto.

Oltre ai benefici dal punto di vista ambientale, il progetto potrebbe costituire una risorsa a livello occupazionale. La gestione e la manutenzione delle nuove foreste, così come la fase di piantagione stessa, possono e dovrebbero creare nuovi posti di lavoro.

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