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Il Museo Obscurum

Nel 2017, durante la ristrutturazione del Piccolo Museo di Nykøbing Falster, Danimarca, un gruppo di operai si imbatté in ciò che sembrava una semplice porta. Dietro di essa, si celava, però, una scoperta che avrebbe riacceso i riflettori su un personaggio enigmatico, la cui vita era stata avvolta nel mistero e, poi, dimenticata: Cornelius S. C. Rödder

L’enigmatico Cornelius S. C. Rödder e la nascita del Museo Obscurum

Cornelius Rödder
Fonte: https://museumlollandfalster.dk/en/museum-obscurum/gaa-paa-opdagelse/cornelius-s-c-rodder/
Cornelius Rödder, fondatore del Museo Obscurum

Cornelius nacque nel 1821 in una delle più influenti famiglie nobili di Nykøbing Falster

Brillante e curioso, Cornelius si dedicò agli studi di medicina, trasferendosi nella capitale, forse deciso a intraprendere una carriera facoltosa che si addicesse al lustro della famiglia.

Il destino di Rödder, però, prese ben presto una piega insolita e inaspettata. Durante un viaggio in Italia, nel 1856, entrò infatti in contatto con un repertorio decisamente particolare.

Ossa di creature mai catalogate, manoscritti criptici che descrivevano mondi sotterranei e entità sconosciute, schizzi bizzarri e fantasiosi. 

Affascinato, a questo punto, Cornelius decise di svoltare la sua vita. Ispirato dal pensiero non convenzionale di Thomas Merrylin, un cripto-naturalista e xeno-archeologo di fama esoterica, Rödder abbandonò progressivamente la medicina tradizionale, per immergersi nel mondo dell’occulto.

Dedicò il resto della sua vita all’esplorazione di ciò che lui chiamava il mondo oscuro, convinto che sotto la superficie della realtà visibile si nascondessero verità dimenticate o volutamente ignorate.

Con gli anni, l’uomo collezionò frammenti di draghi, teschi di fate, antichi resti di vampiri. Straordinari artefatti che sfidavano, e continuano a farlo, ogni logica umana.

Il mistero dell’Homo lupus

Uno degli esemplari più affascinanti esposti al Museo Obscurum, il museo che raccoglie ed esibisce i preziosi reperti di Rödder, è quello di un Homo lupus, conosciuto comunemente come lupo mannaro. 

Esemplare del Museo Obscurum
Fonte: Museo di Nykøbing Falster, https://museumlollandfalster.dk/en/museum-obscurum/
L’Homo lupus viene descritto come una specie di ominide bipede, imparentato sia con l’Homo sapiens che con il leggendario Homo vampiro. Le sue sembianze lupesche (i muscoli forti, le zanne affilate, la folta peluria) potrebbero essere il risultato di una mutazione genetica, innescata da un virus sconosciuto.

Il licantropo in questione, una femmina adolescente di circa quindici anni, probabilmente morta di fame, rappresenta una delle ultime acquisizioni fatte da Edward Harrell, antropologo e stretto collaboratore di Thomas Merrylin.

Tale scoperta alimenta ancor di più il sospetto che molti miti popolari possano essere reali.

Se l’esistenza del lupo mannaro, a lungo considerato una figura del folklore, può essere in qualche modo confermata, quante altre creature nascoste nella collezione di Rödder attendono di essere rivalutate?

Cornelius Rödder: un eroe o un ciarlatano?

La scoperta di questa versione danese della chamber of secrets ha riacceso gli interrogativi circa la reale identità di Cornelius Rödder. 

Per molti, Rödder era un visionario, un uomo che aveva osato spingersi oltre i confini della scienza per esplorare il regno dell’invisibile e dell’impensabile. 

Per altri, invece, era solo un eccentrico che, spinto dalla sua ossessione, aveva collezionato artefatti senza fondamento scientifico, basando le sue scoperte più su leggende che su fatti concreti.

Quale sia la verità, è innegabile, però, che la sua eredità non può più essere ignorata.

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