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Anche il feto percepisce i sapori

Studi recenti hanno dimostrato che i neonati, già dal grembo materno, sono in grado di percepire i sapori. 

Questa scoperta, oltre a fornire ulteriori dettagli circa quello che è lo sviluppo umano, sembrerebbe dimostrare come le prime esperienze sensoriali possano influenzare le preferenze alimentari nella vita postnatale.

Lo sviluppo del gusto 

Il sistema gustativo comincia a svilupparsi molto presto, durante la gravidanza. Nello specifico, intorno alla settima settimana.

Il feto è immerso nel liquido amniotico, sostanza che, come ben sappiamo, favorisce lo scambio di nutrienti, acqua e prodotti biochimici tra madre e figlio. Molecole aromatiche e gustative, tratte dal cibo ingerito dalla gestante, che vengono, a loro volta, assunte anche dal bambino.

Ciò significa che, quando una donna incinta mangia, per esempio, cibi piccanti, dolci, amari o salati, i sapori vengono trasportati attraverso il liquido amniotico e giungono al neonascituro, che ha così modo di poter godere di un vero e proprio “assaggio” del mondo esterno.

Grazie alle ecografie 4D, i ricercatori hanno potuto osservare che i feti esprimono differenti reazioni facciali a seconda del sapore percepito. Per esempio, quando la madre mangiava carote, i feti sembravano sorridere. Al contrario, il sapore amaro di verdure come broccoli o cavolfiori suscitava espressioni di disgusto e disappunto.

Chiaramente, queste nuove informazioni suscitano diverse riflessioni sul ruolo della dieta durante la gestazione. 

Gli esperti raccomandano alle future mamme di seguire un’alimentazione equilibrata e variata, che non solo garantisca il corretto apporto di nutrienti, ma permetta anche al feto una vasta gamma di sapori. 

Pare che un’esposizione precoce a sapori come quelli di verdura ed erbe aromatiche possa avere effetti duraturi sulle preferenze alimentari del bambino, contribuendo a prevenire abitudini alimentari malsane.

Come reagisce il cervello ai sapori?

Non finisce qui.

Oltre alle reazioni fisiche osservate durante le ecografie, gli studiosi hanno notato come il cervello del feto sia in grado di elaborare i sapori attraverso complesse interazioni tra i recettori gustativi e quelli olfattivi. Queste prime stimolazioni, quindi, contribuirebbero allo sviluppo del cervello e delle reti neuronali che regolano il gusto.

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