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Ottobre, il mese dell’ora solare: ma perché cambia l’ora?

Pronti a rientrare nell’ora solare e dormire di più? Tra sabato 26 e domenica 27 Ottobre, potrete spostare le vostre lancette dell’orologio dalle 3:00 alle 2:00, approfittandone di qualche ora in più di sonno

Il cambio dall’ora legale all’ora solare è sempre traumatico per il nostro cervello, che deve abituarsi da capo ai nuovi ritmi autunnali e invernali. 

Tuttavia, se ti stai chiedendo cosa cambia oltre all’ora in più e l’ora in meno in termini di differenze tra entrambe le forme d’orario, ti trovi nell’articolo giusto! In basso, proveremo a spiegarti i fattori distintivi che più le caratterizzano.

Ora legale e ora solare: benefici a confronto

Per quanto riguarda l’ora solare – a differenza dell’ora legale – non è stata introdotta per quale convenzione umana per produrre un risparmio energetico, ma segue il ciclo naturale del Sole, a seconda della sua posizione rispetto al meridiano locale.

Pertanto, alcune ricerche sostengono che l’ora solare produce un minor tasso di incidentalità stradale, grazie alla preventiva luce del sole che sorge al mattino.

Inoltre, anche il rispetto naturale dei cicli ritmici del tempo dovrebbe produrre un impatto positivo sulla salute di noi esseri umani che, di contro a quanto avviene con l’ora legale, ci indurrebbe a pensare di meno al cambio dell’ora, che in genere provoca stress e disturbi dell’umore.  

Tuttavia, se nel caso dell’ora solare i benefici sono perlopiù naturali perché connessi ai ritmi del Sole, con l’ora legale vediamo come, in effetti, i risparmi a livello energetico risultino abbastanza utili, sia in termini di minori emissioni ambientali di CO2, sia riguardo il risparmio economico che questa causa ne comporta. 

Polemiche sul cambio dell’ora

Tuttavia, sono vari i Paesi dell’Unione Europea che vorrebbero l’abrogazione dell’ora legale a favore di quella solare: tra questi, i Paesi nord europei sembrano i più convinti nella effettuazione di questa decisione.

Le cause che determinerebbero tali risultati sono riconducibili in primo luogo al ritmo circadiano sonno-veglia, ovvero un orologio interno che governa i nostri ritmi concentrazione e riposo.

Pertanto, nel 2018, il Parlamento Europeo ha convocato una Commissione per la modifica della norma sul cambiamento dell’orario per decidere se mantenere il sistema dell’orario attuale o abolire l’alternanza obbligatoria per i paesi.

Le votazioni, effettuate l’anno seguente, hanno dato come esito il favoreggiamento dell’abolizione dell’alternanza obbligatoria degli orari per i Paesi europei, dando così la possibilità di scegliere quale, tra l’ora legale e l’ora solare, sarebbe rimasta permanente tutto l’anno, senza autorizzazione al cambio.  

La posizione dell’Italia sul cambio dell’ora

A differenza dell’Europa Settentrionale, l’Italia e altri paesi dell’Europa meridionale, si ritengono favorevoli al mantenimento del sistema attuale constatando – a differenza di quanto si evince dalle posizioni geografiche diametralmente opposte – un aumento degli effetti positivi sulle economie dei paesi.

Addirittura si sima che l’Italia, tra il 2004 e il 2022, è arrivata a risparmiare 2 miliardi di euro grazie a un risparmio energetico pari a 10,9 miliardi di kwh.

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