Elon Musk, il vincitore (neanche troppo) nascosto delle presidenziali americane
L’ascesa al secondo mandato di Donald Trump porta con sé la consacrazione di Elon Musk anche nel mondo della politica. Da una parte il Presidente degli Stati Uniti d’America, la figura che per antonomasia risulta essere una, se non la prima, più influente nel panorama internazionale, dall’altra l’uomo più ricco del globo. Il binomio Trump-Musk si spiega anche così.
In questa corsa alle presidenziali americane Donald Trump ha potuto contare sul cospicuo aiuto di una delle figure più potenti sia a livello comunicativo (anche se talvolta altamente divisivo) che economico. La “disponibilità” di Elon Musk a sostegno del tycoon ha visto di certo molteplici interventi che, inquadrati in una più grande ottica politica-commerciale, sono dei veri e propri investimenti dai quali il miliardario trarrà un grandissimo profitto, sia da un punto di vista strettamente economico sia sotto il profilo del controllo del mercato (si pensi ad esempio a quello relativo alle auto elettriche).
L’aiuto di Musk sotto il profilo comunicativo
Già nel mese di agosto il miliardario aveva iniziato a rilanciare i post di Donald Trump sul proprio social X, l’ex Twitter. Su questa stessa piattaforma Musk ha anche realizzato un’intervista di tre ore al tycoon americano, permettendogli di esporre le proprie idee e proposte senza alcuna forma di contraddittorio. L’aiuto di Musk non è mancato però neanche fuori dai social, comparando accanto a Trump nel nuovo comizio realizzato dallo stesso a Butler, esattamente il luogo dell’attentato al neopresidente americano nel mese di luglio. Da lì in poi il fondatore di Tesla ha preso parte anche a molteplici manifestazioni organizzate dai Repubblicani, arrivando negli ultimi mesi di campagna elettorale a spostarsi in Pennsylvania, uno degli stati più in bilico, con l’obiettivo di incidere ulteriormente sulle intenzioni di voto della popolazione.
Gli investimenti economici
Diversi sono stati i fondi investiti da Elon Musk nell’appoggiare la campagna elettorale di Trump e dei candidati del Partito Repubblicano, arrivando secondo alcuni ad una cifra utile di circa 120 milioni. La maggior parte delle donazioni è stata realizzata tramite l’istituzione di un Super PAC, denominato propriamente “American PAC”, che altro non è che un fondo che permette di fare anche cospicue elargizioni ai candidati, aggirando alcune delle regole più stringenti sulla rendicontazione delle donazioni politiche.
L’iniziativa che ha certamente fatto più clamore è stata quella di una speciale lotteria che il miliardario ha direttamente finanziato e che ha visto la più aperta delle contestazioni da parte del procuratore di Filadelfia. La lotteria assegnava ogni giorno un milione di dollari ad una persona estratta casualmente fra quelle che si erano registrate per votare in uno stato che risultava in bilico e che firmavano una petizione dell’America PAC a sostegno della libertà di espressione e del diritto di possedere delle armi.
Il ritorno della vittoria di Trump
Nel momento in cui l’America ha eletto il suo 47esimo presidente lo stesso ha praticamente annunciato il prossimo ruolo di Musk all’interno della compagine amministrativa del proprio governo. Trump ha infatti annunciato come il proprietario di Tesla sarà a capo di una nuovissima commissione sull’efficienza governativa. Per Elon Musk, vertice di aziende come SpaceX e Neuralink, che hanno contratti governativi in corso per diversi miliardi di dollari, sarebbe sicuramente un bel vantaggio. Tuttavia effetti della vittoria id Trump si sono già avvertiti immediatamente dopo la rielezione dello stesso tycoon, con le azioni di Tesla che hanno segnato in borsa un rialzo del 16%.