Dalla Premier alla Serie A, Claudio Ranieri è un inarrestabile costruttore di storie 

Claudio Ranieri è uno di quei personaggi che il calcio non può dimenticare. Con la sua carriera lunga e variegata, è diventato simbolo di resilienza, umiltà e genialità. 

Amor che vince il tempo e resta intatto. In tutti questi anni, visti i trascorsi, sembra che così sia stato anche per Claudio Ranieri e la Roma. Un legame indissolubile, un amore profondo che trascende il tempo e lo spazio. Il figlio di Roma è tornato a casa, portando con sé la speranza e la voglia di riaccendere la fiamma giallorossa, spenta ormai da troppo tempo.

Questo ritorno rappresenta l’inizio di un nuovo capitolo, un racconto intriso di nostalgia e desiderio di rinascita. Ranieri, che solo pochi mesi fa aveva dichiarato di voler mettere un punto alla sua carriera dopo l’avventura col Cagliari e la conquista della salvezza, si ritrova ora a scrivere un’altra pagina della sua storia. Il destino, inaspettato e beffardo, gli ha riservato un compito che non poteva rifiutare: rispondere alla chiamata della sua amata Roma. Una scintilla mai davvero spenta ha ripreso vigore, riaccendendo la passione per una missione che va oltre il calcio. 

La missione di Sir Claudio

Come un libro riletto mille volte, il ritorno di Ranieri ricorda il suo approdo del 2019, quando il tecnico romano accorse per riportare equilibrio in una squadra in difficoltà. Oggi, però, la sfida si fa ancora più complessa: questo perché non è solo il calcio a chiamarlo, ma un’intera città, una tifoseria che ha bisogno di ritrovare la propria identità.  

Le sue parole, rimaste nella memoria collettiva, oggi risuonano con ancora maggiore forza: “Se la Roma chiama, io devo rispondere di sì”. Non si tratta di gloria personale, ma di appartenenza, di un legame viscerale con una città che lo ha cresciuto e che ora lo accoglie nuovamente, chiedendogli di costruire dalle macerie. 

Ranieri e le sue scommesse vincenti: Zola ieri, Hummels oggi? 

Negli anni ’90, Claudio Ranieri prese le redini del Napoli in un momento storico delicato, segnato dall’addio di Diego Maradona. Con coraggio, decise di scommettere su Gianfranco Zola, fantasista sardo che fino a quel momento non era ancora esploso. Il tecnico romano, con il suo gioco basato sul possesso palla e sulla creatività, riuscì a valorizzare al massimo il talento di Zola, che divenne in breve tempo una delle stelle del calcio italiano e internazionale. 

Questa capacità di vedere il potenziale nascosto nei giocatori potrebbe trovare un nuovo parallelismo nella gestione di Mats Hummels alla Roma. Il difensore tedesco, con una carriera già ricca di successi ma in cerca di un rilancio, potrebbe rappresentare per Ranieri un’opportunità per dare solidità ed esperienza alla linea difensiva giallorossa. Nonostante l’età e i pochi minuti giocati finora, Hummels potrebbe ritagliarsi uno spazio importante grazie all’intelligenza tattica e alla capacità di leadership che lo contraddistinguono. 

Dove potrebbe giocare Hummels?

Lo stesso Ranieri ha lasciato intendere la possibilità di un utilizzo più frequente del centrale tedesco, definendolo “un giocatore capace di rompere la rete”, un chiaro riferimento alla forza e alla determinazione che lo hanno sempre contraddistinto. Sia in una difesa a tre, con Ndicka spostato come braccetto sinistro e Angelino a coprire la fascia, sia in una linea a quattro, Hummels potrebbe diventare il fulcro del reparto arretrato, guidando i più giovani con il suo esempio. 

Così come Zola al Napoli divenne il faro di una squadra in transizione, Hummels potrebbe trasformarsi nel pilastro difensivo della Roma, confermando ancora una volta la capacità di Ranieri di trasformare le scommesse in successi. È questa sua abilità, unita all’amore per il calcio e alla devozione per la Roma, che rende il ritorno di Ranieri una storia tutta da scrivere, con nuovi protagonisti e nuove sfide pronte a essere affrontate. 

📷 Fonte immagine copertina: As Roma 📷