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Lucky K-Day, La Cultura Coreana Conquista Catania

Nella giornata di Sabato 30 Novembre, Catania è stata “colonizzata” da colori, gioia ed energia grazie alla cultura coreana portata dal Lucky K-Day.

Svoltasi tutto il giorno fino a tarda notte, l’evento ha riunito centinaia di appassionati e non della cultura, dai più piccoli fino ai più grandi, curiosi di scoprire con un ottica diversa dal solito tutte le differenze culturali che, in fin dei conti, ci uniscono.

Sì, perchè le differenze uniscono e non poco. “Abbiamo più cose in comune di quelle che ci dividono” è forse la frase più azzeccata per questo evento, che ha regalato alla città di Catania in un freddo Sabato d’inverno un calore immenso a tutti, pure ai più scettici.

“Non sono avvezzo a queste cose. Non mi sento rispecchiato in tutte queste culture e le sento estremamente lontane. Oggi però devo ammetterlo, mi sto ricredendo. Forse la troppa disinformazione sui social porta a farsi pregiudizi che alla fine non hanno una base fondante.”

Queste le parole di un genitore lì presente ai nostri microfoni. Lui come tanti è uscito di casa per accompagnare i figli pensando “dove sto andando a finire?“, ma è tornato a casa arricchito a 360 gradi dalla cultura coreana, abbattendo tutti i pregiudizi creati dai social media.

Proprio i social media sono stati un argomento caldo dell’evento durante il pomeriggio. Diversi gli interventi per sensibilizzare e dare coscienza su ciò che è davvero la cultura coreana in tutte le sue sfaccettature: dalla cultura culinaria (spesso e volentieri criticata quando in realtà è una delle migliori al mondo secondo molti) a quella cinematografica. Per non parlare della cultura sul benessere e sulla cura personale. Una cosa vera la dicono i social, i coreani sono fissati con il loro aspetto estetico. Cosa che invece noi italiani, ma in generale noi occidentali, attenzioniamo molto meno.

L’aspetto economico, insieme a quelli sopra elencati, è stato uno dei tanti argomenti attenzionati durante un intervento della Dott.ssa Valeria Barbagallo in sala conferenze.

“Tutti pensano che la Corea, essendo un paese lontano da noi, sia caro e sovraprezzato. Tutto il contrario. Il costo della vita è la metà, se non di più, di quello in Italia. I prodotti sono di qualità eccelsa, a partire dal cibo fino alla manifattura di vestiti e artigianato.

Insomma, il Lucky K-Day è riuscito ad insegnarci in un giorno che bisogna, e dobbiamo, aprire gli occhi e la mente. Una cultura, anche se lontana migliaia di Kilometri, non per forza deve esserlo anche nelle radici più profonde morali. Siamo più simili di quanto pensiamo, e ciò ci unisce immensamente.

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