Processo Open, prosciolti Matteo Renzi, Maria Elena Boschi e gli altri 9 imputati
Il processo Open si conclude con l’assoluzione di Matteo Renzi e degli altri 10 imputati. Tra loro c’erano anche l’ex ministra Maria Elena Boschi, l’ex ministro Luca Lotti, l’ex presidente della stessa fondazione Alberto Bianchi e l’imprenditore Marco Carrai. La vicenda processuale si era aperta con l’udienza preliminare del 3 aprile 2022, dando vita ad un querelle giudiziaria di oltre due anni, durante i quali si è arrivati a rivolgersi anche alla Corte Costituzionale per un ricorso per conflitti di poteri.
La fondazione e le accuse
Nata nel 2012 e operativa sino al 2018, Open risultava essere la fondazione attraverso la quale si supportava finanziariamente parlando l’attività politica dell’ex Presidente del Consiglio e oggi leader di Italia Viva Matteo Renzi. L’inchiesta aperta ad inizio 2022 si concentrava su presunte irregolarità circa i finanziamenti ricevuti dall’associazione. Ulteriori ipotesi di reato prospettati dagli inquirenti riguardavano invece traffico di influenze, corruzione e emissioni di fatture per operazioni non esistenti e autoriciclaggio.
La sentenza di assoluzione
La vicenda si conclude oggi con la sentenza del Gup di Firenze Sara Farini, in virtù della quale Matteo Renzi e tutti gli altri imputati sono stati prosciolti dalle accuse a loro carico giacché “Gli elementi acquisiti non consentono di formulare una ragionevole previsione di condanna”.
Non si è fatto attendere il commento dello stesso leader di Italia Viva, il quale ha sottolineato come in tutto questo periodo sia stata realizzata una gogna mediatica capace di investirlo anche su questo fronte, aggiungendo “Al PM che mi ha accusato non ho niente da dire. Mi spiace solo che vada in pensione dopodomani senza pagare per le sue perquisizioni illegittime e per la sua indagine incostituzionale. Chi sbaglia paga vale per tanti italiani, non per lui“.