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Viaggiare in Corea del Sud: il K-eta obbligatorio per gli italiani a partire da gennaio 2026  

Dopo l’esenzione valida fino al 31 dicembre 2025 per favorire il turismo dopo la pandemia da Covid-19, nel 2026 anche per i cittadini italiani sarà necessario il K-eta, un’autorizzazione elettronica per favorire i controlli alla frontiera. Tutti i dettagli 👇 

La Corea del Sud è tra le destinazioni più affascinanti e ricercate per i viaggiatori internazionali, e ogni anno sempre più persone si interrogano su quali siano i documenti richiesti per visitare il Paese. Per i cittadini italiani che si recano in Corea del Sud per turismo e per soggiorni inferiori a 90 giorni, attualmente non è necessario richiedere un visto, a patto che non si svolgano attività lavorative retribuite. 

In passato, era richiesta un’autorizzazione elettronica di viaggio chiamata K-Eta, introdotta per facilitare il monitoraggio degli ingressi nel Paese senza ricorrere a visti tradizionali. Tuttavia, grazie a una recente proroga decisa dal governo sudcoreano, i viaggiatori italiani e quelli provenienti da altri 66 Paesi esenti da visto possono continuare a entrare in Corea senza questa procedura almeno fino al 31 dicembre 2025. 

Cosa sapere sul K-Eta 

Il K-Eta (Korea Electronic Travel Authorization) è un sistema che consente ai viaggiatori provenienti da Paesi esenti da visto di ottenere un’autorizzazione d’ingresso tramite una semplice registrazione online. Simile all’ESTA statunitense, il K-Eta è stato introdotto nel 2021 per velocizzare i controlli di frontiera e migliorare l’esperienza dei viaggiatori. Sebbene attualmente non sia obbligatorio per molti turisti internazionali, la sua applicazione tornerà in vigore dal gennaio 2026

L’autorizzazione elettronica, valida per due anni, permette soggiorni brevi fino a 90 giorni e può essere ottenuta compilando un modulo online con i propri dati personali e di viaggio. Una volta effettuato il pagamento della quota prevista, solitamente simbolica, e ricevuta l’approvazione via e-mail, essa viene automaticamente collegata al passaporto del viaggiatore. 

Un’agevolazione strategica per il turismo 

L’esenzione dall’obbligo di K-Eta fino al 2025 è una mossa strategica del governo sudcoreano per incentivare il turismo e favorire la ripresa del settore, ancora segnato dagli effetti della pandemia. La decisione mira a facilitare l’ingresso dei visitatori, rendendo la Corea del Sud una meta ancora più accessibile per i turisti internazionali. 

Il Paese, celebre per la sua combinazione unica di tradizione e modernità, sta investendo molto per rilanciare il turismo, sperando di attirare un numero crescente di visitatori da tutto il mondo. Con l’introduzione di politiche più flessibili e la promessa di procedure semplificate, la Corea del Sud punta a tornare ai livelli di flussi turistici pre-pandemia. 

Consigli per chi viaggia in Corea 

Anche se il K-Eta non è attualmente richiesto, è sempre consigliabile restare aggiornati sulle normative d’ingresso per evitare inconvenienti. Documenti come il passaporto devono essere validi per tutta la durata del soggiorno, e informazioni dettagliate sono facilmente reperibili sui siti ufficiali delle autorità sudcoreane. 

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