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Pellegrini attacca Sinner: l’accusa, le inesattezze e la gaffe social

Monta la polemica intorno alle recenti dichiarazioni dell’ex campionessa di nuoto. Il suo attacco a Sinner per la conclusione del ‘caso doping’ contiene due gravi inesattezze. E quella gaffe sul latino…👇

📸www.google.com – Jannik Sinner, 23 anni, dal 10 Giugno 2024 occupa la prima posizione nel ranking ATP – voceliberaweb

Federica Pellegrini è sempre stata una persona che non le manda a dire. Schietta, diretta, senza peli sulla lingua. Lo era da nuotatrice, mentre in vasca scriveva pagine importanti di storia dello sport italiano, lo è oggi che siede nella giunta Coni e ricopre un ruolo di rappresentanza all’interno del Cio(cosa che le richiederebbe un minimo di diplomazia). Stavolta, però, il bersaglio appare del tutto errato, e le tempistiche dell’attacco quantomeno discutibili.

Negli ultimi giorni, in un’intervista rilasciata a ‘La Repubblica’ l’ex campionessa olimpica ha preso di mira Jannik Sinner con dichiarazioni al vetriolo che hanno fatto montare una polemica piuttosto accesa. Il tema è il modo in cui si è conclusa la vicenda legata al ‘caso Clostebol’ che ha visto il tennista altoatesino patteggiare una squalifica di tre mesi con la Wada(l’agenzia mondiale antidoping) per effetto della quale potremo rivederlo in campo già a maggio prossimo, in occasione degli Internazionali d’Italia a Roma(7-18 maggio).

A detta della Pellegrini, l’attuale numero uno al mondo sarebbe stato “trattato diversamente dal 99% degli altri atleti” e la soluzione del suo caso sarebbe “anomala” poiché arrivata soltanto dopo i ricorsi della Wada. Ma le accuse, già gravi di per sé in quanto allusive di un ‘privilegio’, non si sono fermate qui, coinvolgendo l’aspetto della ‘responsabilità oggettiva’ del campione italiano rispetto alle condotte del suo team“Diventa una mia responsabilità se il fisioterapista usa una crema su di me e poi io risulto positivo. Vale per tutti.”

Niente di più falso e tendenzioso, ma procediamo con ordine.

Per smentire quanto dichiarato basta ricostruire i fatti in modo obiettivo. Il 20 Agosto del 2024 da parte dell’Itia viene resa nota la sospensione di Jannik Sinner dall’attività agonistica, dopo che quest’ultimo era risultato positivo a due test antidoping. E fin qui nessuna anomalia procedurale. Il tennista ha subito presentato ricorso, potendo dimostrare inequivocabilmente la natura involontaria della contaminazione. E’ un fatto raro, in verità, che si presenti un ricorso nell’immediato, ma Sinner ed il suo staff sapevano con certezza a cosa attribuire l’origine del problema: un farmaco contenente Clostebol(steroide anabolizzante derivato del testosterone) che l’ex fisioterapista Naldi aveva utilizzato per curarsi una ferita al dito, per poi toccare il corpo dell’atleta senza indossare guanti.

Il ricorso è stato accettato e le successive indagini condotte dall’autorità garante per l’integrità del tennis(Itia) hanno confermato come non vi fosse stata alcuna “colpa o negligenza” da parte dello stesso Sinner. Tutto si è quindi svolto secondo prassi, nessuna anomalia, nessuna corsia preferenziale, nessun trattamento di favore. Quanto al tema della ‘responsabilità oggettiva’ (ovvero il motivo per cui si è giunti comunque ad un patteggiamento) c’è da riscontrare un’altra inesattezza nelle parole della Pellegrini. Come specificato sopra, il farmaco incriminato non è stato applicato sul corpo del tennista, ma sul dito di uno dei massaggiatori, il quale, senza uso di guanti, ha poi inavvertitamente provocato la contaminazione. Una differenza non da poco: nel caso di specie l’atleta non poteva certo sapere che uno dei membri del suo staff avesse usato una crema per curare una propria ferita. (Continua sotto👇)

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I social non perdonano. La vicenda mediatica scaturita dall’intervista ha regalato anche un siparietto inaspettato. Nel rispondere su Instagram a uno dei tanti commenti in cui le veniva chiesto di ammettere di aver sbagliato ad attaccare Sinner, la Pellegrini ha scritto quanto segue: “Non si può paragonare un’intervista data a voce in 20 minuti con solo una domanda su questo caso, con un editoriale fatto ad ok”. Ed è proprio l’uso erroneo della locuzione latina ‘ad hoc’ trasformata maldestramente in ‘ad ok’ a scatenare l’ilarità del web. E nemmeno messa di fronte all’evidenza della gaffe la ‘divina’ ha voluto rettificare, preferendo restare sulla sua posizione, e giustificandosi con parole a tratti surreali: “E se io non lo volevo dire in latino??”.

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