Fondazione Casa della Divina Bellezza: il 20 febbraio conferenza di Giorgio Agnisola
Dopo aver ospitato l’arcivescovo emerito di Kaunas, Lionginas Virbalas, il noto mecenate messinese Antonio Presti e la professoressa Giuseppina Radice che, lo scorso 30 gennaio, davanti ad un pubblico numeroso, ha dimostrato, trattando una tematica complessa come quella proposta nella conferenza “Il Sacro come senso del profano”, di essere una comunicatrice appassionata che ha il dono di saper trasmettere anche i concetti più complessi, senza abbandonarsi a semplificazioni che potrebbero rendere il contenuto sciatto ed insignificante, ma guidando tutti gli astanti all’interno di un mondo che può essere compreso da chi accetta di mettersi in gioco abbandonando presunzione e pregiudizio, la Fondazione Casa della Divina Bellezza di Forza d’Agrò (ME) propone, il prossimo 20 febbraio, alle ore 17.30, un incontro altrettanto stimolante che avrà come protagonista il critico e storico dell’arte Giorgio Agnisola.
Agnisola è professore emerito di Arte Sacra alla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale (ITS – Istituto Teologico Salernitano), presso cui ha diretto per quindici anni la Scuola di Alta Formazione di Arte e Teologia, da lui fortemente voluta insieme a Padre Giuseppe Manca SJ e di cui è oggi coordinatore della ricerca.
Tantissime negli anni le sue collaborazioni per periodici e riviste specializzate (ricordiamo “Studi Cattolici” e “Luoghi dell’Infinito”). Dal 1990 collabora alle pagine culturali del quotidiano “Avvenire” ed in particolare alla pagina “Arte”. Attualmente dirige anche l’interessante quadrimestrale “AT – Arti e Teologie”. Infine, oltre ad aver curato decine di mostre (ricordiamo soltanto la recente “Ettore Frani. Nel lucido buio” presso la Fondazione La Verde La Malfa – Parco dell’Arte di San Giovanni La Punta), ha al suo attivo la pubblicazione di numerosi saggi (tra i più recenti “L’oltranza dello sguardo in Friedrich, Monet, Cézanne” e “L’avvertimento dell’oltre in Morandi, Rothko e Manzù”, editi rispettivamente nel 2010 e nel 2015 da Il Pozzo di Giacobbe, e “Lo sguardo e l’oltre. Da Friedrich a Rothko” uscito per Moretti & Vitali nel 2018).
Quarto ed ultimo appuntamento del ciclo “La resilienza di una comunità dopo la notte”, la conferenza, intitolata “Il Dio intravisto nell’arte contemporanea da Hopper a Kiefer”, vedrà Agnisola prendere in esame un certo numero di autori per mostrare come Dio, l’attesa e l’avvertimento dell’oltre siano presenti nell’arte contemporanea molto più di quanto si pensi.
«Dio sembra essere assente nell’arte odierna. Eppure a leggere le opere di molti artisti contemporanei considerati atei o che si ritenevano tali, al di là di ogni soggetto di tema religioso, si coglie una viva presenza dell’oltre, un bisogno spesso inconsapevole di inoltro nell’invisibile della vita. La conversazione sarà orientata proprio ad indagare questa dimensione d’anima, nel convincimento che Dio non può mai essere assente nella storia dell’uomo. Si tratta in ultima analisi di modificare e per certi aspetti capovolgere la consueta prospettiva di lettura delle opere in chiave teologica e di puntare al cuore dell’uomo, cercando nella verità della sua esistenza quelle istanze del profondo che sempre legano la creatura al creatore», ha detto Giorgio Agnisola presentando quelli che saranno i contenuti della sua conferenza.
L’ingresso è gratuito.
È obbligatorio indossare la mascherina e presentare il super green pass.