L’inquinamento – La plastica nel sangue
Le microplastiche stanno contaminando l’intero pianeta e, non solo, anche il corpo umano. Alcune di esse, infatti, sono state ritrovate in alcuni campioni di sangue.
Vengono ingerite attraverso gli alimenti e l’acqua. Uno studio olandese, pubblicato su Environment International, ha testato che in circa l’80% delle persone sottoposte ad esami si sono riscontrate tracce di PET nel sangue.
Il PET non è altro che della plastica, nello specifico del polietilene tereftalato. Tale sigla possiamo ritrovarla, infatti, nei cosmetici, nelle bottiglie di plastica, negli alimenti e in molti altri prodotti.
Analizzando 22 campioni di sangue di donatori anonimi (adulti sani), gli scienziati hanno trovato delle particelle di PET in ben 17 persone.
In circa 70 anni, la plastica ha contaminato ogni parte del pianeta e animali, cibi, persone comprese. Lo studio sull’impatto della plastica sul nostro organizzo è abbastanza complesso. Una delle motivazioni è dettata dal fatto che esistono più di 90 tipi di plastica, con additivi diversi e con sostanze quali coloranti, vetrificanti, ignifughe e indurenti. Sottolinea il report Plastic&Health del Center for International Environmental Law (Ciel): «spesso non si sa quali siano questi additivi, che in molti casi sono un segreto industriale gelosamente custodito. Molti di questi, comunque, sono già noti per essere tossici, cancerogeni o interferenti endocrini».
Inoltre, gli esperti del Senpea hanno aggiunto: «Oltre a non conoscere l’esatta composizione di queste sostanze, non sappiamo neppure qual è la dose giornaliera di plastiche che assumiamo: e questa conoscenza è essenziale per stimare gli effetti sulla salute. Come avviene per molti altri composti chimici, è la dose che fa il veleno».
Dato quest’ultimo, si può dedurre l’urgenza di avviare maggiori studi approfonditi.