Ferrari, clamoroso a Maranello: minaccia di lasciare la F1
Ferrari fuori dalla F1? In data 15 Dicembre 2022 i rappresentati della scuderia non hanno partecipato a una riunione FIA che doveva stabilire il nuovo regolamento per le power unit 2026. Il motivo dell’assenza sarebbe dovuto a un’opposizione del cavallino nei confronti della Red Bull. Nello specifico la Ferrari contesta il trattamento di favore a cui Horner e soci ambiscono come fossero appena entrati nel Circus. Da Maranello si vocifera addirittura di una minaccia di lasciare il campionato di F1, qualora le pretese della Red Bull venissero accolte.
L’oggetto del contendere è dato dalla volontà del team anglo-austriaco di farsi considerare un “nuovo motorista” per ottenere relativi bonus e concessioni. Dal 2026 infatti le nuove scuderie (Audi-Sauber, Andretti-GM) avranno agevolazioni economiche e bonus per rientrare nel budget. L’obiezione di Ferrari ed altri teams è che la Red Bull non avrebbe diritto a queste facilitazioni, detenendo la proprietà intellettuale dei motori Honda.
Che a Maranello facciano sul serio è dimostrato dal fatto che al primo Dicembre 2022 la Ferrari non si era ancora iscritta come motorista. E, caso mai avvenuto in tutta la storia della formula uno, pare abbia minacciato il ritiro dalla competizione. Dunque Ferrari fuori dalla F1? Ad oggi è soltanto una minaccia ma, qualora accadesse, sarebbe uno shock per milioni di appassionati, oltre ad un grave danno di immagine per tutto il Circus.
La Red Bull dal canto suo si difende. Riferendosi infatti alla proprietà intellettuale ceduta da Honda, sostiene di non averla mai di fatto utilizzata e quindi di poter accedere ai benefici riservati ai nuovi motoristi a partire dal 2026. Recentemente John Elkann (Presidente Stellantis) e l’ad Vigna hanno manifestato la loro ferma volontà di portare avanti la contesa, recuperando il peso politico che spetterebbe a un marchio internazionale come quello della Ferrari.
Dalla vicenda si comprende come le gare di Formula uno non si disputino unicamente all’interno dei circuiti ma a volte anche nelle aule dei tribunali.