Cottura a gas: salute in pericolo
Il Gruppo non-profit per l’efficienza energetica Clasp, l’Alleanza europea per la salute pubblica Epha e l’Organizzazione olandese per la ricerca scientifica applicata Tno, hanno redatto un documento sugli “impatti nascosti sulla salute” dovuti all’utilizzo del gas per la cottura, che ha lasciato stupite le persone con dei risultati come ad esempio “cucinare con il gas supera regolarmente i limiti per l’inquinamento dell’aria previsti dall’Organizzazione mondiale della sanità” e “negli ultimi 12 mesi oltre 700mila bambini europei soffrono di sintomi di asma causati dalla cottura a gas”.
Il lato negativo dell’utilizzo del gas in cucina è noto da tempo, grazie ai dati scientifici raccolti negli anni. Le perdite di metano e di altri gas come il biossido di azoto (NO2 ) in un ambiente senza un buon sistema di ventilazione e di ricambio dell’aria, creano una vera e propria trappola per la salute, l’aria si satura di questi gas tossici e di conseguenza dall’esposizione a lungo termine derivano malattie.
Un’articolo, pubblicato nel 2013 sull’International Journal of Epidemiology, ha esplicitamente informato che cucinare con il gas aumenta il rischio di sviluppare l’asma, soprattutto nei bambini.
Nel 2020 un’altra ricerca, pubblicata su Indoor Air, ha sottolineato gli effetti negativi per le donne incinte che cucinano regolarmente col gas durante la gravidanza.
Infatti si possono presentare non poche complicazioni nel corso della gravidanza .
In più, il report raccoglie una serie di indicazioni, evidenze, linee guida, valori soglia e iniziative nazionali che evidenziano l’inadeguatezza dei metodi di cottura a gas quando confrontati con quelli elettrici a induzione sia da un punto di vista sanitario sia in termini economici e di sostenibilità.
Però, le stime numeriche fornite dal documento non sembrano le migliori, soprattutto quelle riguardanti i 700mila bambini dell’UE che soffrirebbero di asma a causa del gas, dato che non vengono citati fonti dotate di peer review, ma sembrano numeri stimati molto superficialmente.
Risulta quindi difficile capire se possiamo considerare queste stime affidabili o semplicemente pure sovrastime del fenomeno.
Il report, oltretutto, incolpa alcuni aspetti comunicativi, come l’utilizzo delle parole naturale e pulito in associazione al gas che determinano non solo una transizione più lenta verso sistemi elettrici, ma contribuiscono anche ad aumentare la disattenzione verso le pratiche che ridurrebbero il problema anche senza cambiare elettrodomestici, quali l’arieggiamento dei locali e l’utilizzo di cappe aspiranti idonee.
E questo determinerebbe, secondo quanto stabilito da alcune simulazioni, un inquinamento dell’aria interna tale da superare quasi quotidianamente i limiti che l’Unione europea ha indicato per l’aria outdoor.
Non è strano in ogni caso che il report abbia fatto scalpore nel nostro paese, poichè secondo i dati ufficiali disponibili, siamo in questo momento il paese europeo con il più alto utilizzo di metodi di cottura a gas, con il 68,7% delle famiglie che lo utilizzano.
foto di copertina-idraulico milano