Accordo Italia-Albania. Cosa prevede l’intesa sull’immigrazione
Italia e Albania hanno raggiunto un’intesa in materia di gestione del fenomeno migratorio. Ad annunciarlo è la Presidente del Consiglio Meloni, congiuntamente al suo omologo albanese Edi Rama. Il protocollo d’intesa fra Roma e Tirana resterà in vigore per cinque anni, rinnovabile poi per altri cinque “salvo che una delle parti avvisi entro 6 mesi dalla scadenza” l’intenzione di non rinnovarlo. Meloni definisce l’accordo “un modello di collaborazione tra Paesi Ue e Paesi extra-Ue sul fronte della gestione dei flussi migratori”. Già lo scorso luglio, sempre per il tema migratorio, era stato sottoscritto un memorandum d’intesa tra Italia, Tunisia e Unione Europea.
Il contenuto dell’intesa:
Col protocollo sottoscritto lo scorso 6 novembre, l’Albania consentirà all’Italia di utilizzare alcune aree del suo territorio per realizzare, a suo spese e sotto la sua giurisdizione, due strutture utili a gestire l’ingresso, l’accoglienza temporanea, la trattazione delle richieste d’asilo e di eventuali e possibili rimpatri degli immigrati messi in salvo dalle navi italiane (Guardia Costiera e Guardia di Finanza). Non saranno oggetto del trasferimento nei centri di accoglienza albanesi i migranti salvati delle Ong, i minori, le donne in gravidanza e i soggetti ritenuti vulnerabili.
Le aree interessate, costi e giurisdizione:
Le aree individuate per la realizzazione dei centri oggetti dell’accordo sono il porto di Shengjin e il territorio di Gjader, al loro interno opereranno personale, forze di polizia e le Commissioni d’asilo italiane. La giurisdizione spetterà all’Italia, con l’Albania che collaborerà con le proprie forze dell’ordine per garantire la necessaria sicurezza e la sorveglianza esterne alle strutture. Nell’intesa è inoltre specificato come tutti i costi di costruzione, insieme a quelli di gestione delle strutture, di trasferimento dei migranti ed ulteriori eventuali spese, siano completamente a carico di Palazzo Chigi.
Il rapporto tra Italia e Albania:
Conseguentemente all’annuncio dell’intesa raggiunta, la Presidente del Consiglio ha sottolineato come la stessa: “Rafforzi il partenariato strategico tra Italia e Albania, testimoniando anche grande spirito europeo: l’Albania si conferma non solo una nazione amica dell’Italia ma anche una nazione amica dell’Unione Europea”. Edil Rama ha invece commentato: “L’intesa viene dalla semplice riconoscenza che c’è in me e in tutti noi albanesi verso l’Italia. Quando l’Italia ci chiede di dare una mano, anche se noi non possiamo risolvere l’enorme problema dei migranti, siamo onorati di darla”.
L’opposizione:
L’opposizione più dura è arrivata dalla segretaria del Partito Democratico Elly Schlein che, direttamente dal palco di piazza del Popolo, ha definito l’accordo “una chiara violazione delle norme di diritto internazionale e di diritto europeo”. Carlo Calenda rilancia “Il governo, sconfitto, ha alzato bandiera bianca in Europa e ora prova a rifugiarsi nell’aiuto dell’Albania”, mentre l’ex Premier Conte definisce quest’operazione del governo Meloni “un’inutile deportazione di massa”.