Alessandro Magno narrazione di un‘epica – Parte terza
Alessandro è difronte al fiume Indo. Lo osserva. Dopo 20.000 km percorsi, dopo aver conquistato l‘impero più grande dell‘epoca, dopo aver fuso due civiltà con un matrimonio che lo aveva coinvolto insieme ad altri 10.000 dei sui soldati e più fidati amici, dopo aver attraversato foreste e montagne ed aver combattuto contro re Indiani ed elefanti, dopo tutto questo Alessandro guarda il fiume Indo deciso a proseguire.
Lo dichiara al suo esercito che risponderà : se Alessandro vorrà proseguire lo farà senza il suo esercito! Alessandro reagisce male , si chiude nella sua tenda , non parla con nessuno.
Dopo tre giorni esce e comunica la sua decisione di tornare indietro con loro, nessun esercito era riuscito a battere Alessandro tranne il suo, diranno loro. Il viaggio di ritorno è una tragedia, l‘ esercito si divide in due , qualcuno prende la via del fiume , Alessandro e metà dell‘esercito a cavallo, si rincontreranno quasi un mese dopo , decimati.
Tornati a palazzo Alessandro continua la sua idea di unire le due culture, nomina soldati e comandanti alcuni giovani persiani, veste come loro , adotta ritualità tipiche dei persiani e all‘esercito ed ai suoi amici più stretti questa cosa non piace.
Durante una sera di festa viene raggiunto dalla notizia che il suo compagno Efestione sta poco bene, morirà di lì a poco , forse di tifo. Alessandro impazzisce dal dolore , non lascia il corpo per un giorno intero , poi si rasa i capelli per il lutto non tocca cibo, di lì a poco morirà anche il suo cavallo Bicefalo , di lì a poco morirà anche lui.
Ci lascerà giovanissimo quel condottiero che aveva conquistato un impero, fuso due civiltà e che esaurisce una vita piena mentre ha esaurito la narrazione della sua vita, la storia che ci raggiungerà fino ad oggi, quella di un uomo che è stato il primo a voler diventare un dio. Ed avrà valore eterno .