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Boomers e dipendenza dagli smartphone

Ormai è luogo comune tra i boomers considerare i giovani come “dipendenti dall’uso degli smartphone”, senza realmente domandarsi quanto tempo dedicano loro stessi alla tecnologia. È sempre più evidente, infatti, come la maggior parte degli adulti possieda ormai uno smartphone e ne faccia un uso non del tutto funzionale.

Boomers VS nuove generazioni

Secondo uno studio internazionale pubblicato da Amplifon, il 76% degli italiani over 55 è dipendente dall’uso della tecnologia. Il 15% degli adulti, inoltre, ammette di essere distratto dallo smartphone persino durante le ore lavorative.

Il profilo dei giovani, sotto questo aspetto, appare il più consapevole delle ore spese al cellulare: il 52% di loro conosce le modalità con cui ne fa uso e l’8% degli adolescenti, inoltre, dichiara di saperne fare a meno durante le lezioni scolastiche.

Boomers italiani contro il resto del mondo

Inoltre, secondo uno studio pubblicato nel blog LeoVegas, l’Italia sarebbe il primo paese al mondo per la diffusione degli smartphone tra gli over 60 (76%), seguita dai coetanei internazionali australiani e tedeschi (71%). Stando a ciò che condivide lo stesso blog, inoltre, il 47% degli over 50 si collega a internet più volte al giorno per giocare, mentre il 75% dei senior naviga assiduamente nella rete. 

Le motivazioni che rendono i boomers italianii maggior fanatici di smartphone al mondo” possono essere varie: in genere, gli italiani sono conosciuti per la grande accoglienza che hanno verso gli altri, quindi le opportunità che offrono i nuovi mezzi di comunicazione, in questo senso, possono agevolare la possibilità di connettersi agli altri anche a distanza.

I Boomers e la disinformazione

Certo è che se l’uso dei social avviene in maniera impropria, si possono generare alcune incomprensioni, tra cui problemi nella comunicazione e/o fruizione dei contenuti online.

Su un articolo di Agenda Digitale leggiamo che “c’è un problema di educazione digitale: internet e le piattaforme social consentono a ognuno di essere sia consumatori di informazioni che produttori di contenuti (i cosiddetti prosumer). Ma Baby Boomers (1946-1964) e X Generation (1965-1979) hanno a volte difficoltà sia nel ruolo di ricettori che in quello di comunicatori”.

In conclusione, possiamo dire che nonostante i loro discorsi da “moralisti impeccabili”, molti adulti sanno veramente poco dei pericoli inerenti alla tecnologia che, invece, dalla parte dei è più monitorata dai giovani. Oltretutto,la maggior parte dei senior è convinta di fare un uso consapevole dell’informazione, anche se, in realtà, non è così.

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