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Cani-panda: è una truffa?

Sembrerebbe una barzelletta, una di quelle che comincia con “qual è il colmo per un…”. Invece, no: si tratta della realtà. Uno zoo di Shanwei, in Cina, spaccia dei Chow Chow per dei panda. Con il folto pelo dipinto di bianco e nero, questo zoo ci ha regalato i primi esemplari di cani-panda al mondo.

I turisti avevano notato che qualcosa sembrasse non andare esattamente bene con quegli animali: troppo piccoli per essere dei panda, quei cani-panda abbaiavano!

Sebbene la cosa in sé abbia divertito non poco il web (il video, pubblicato sul social Douyin, versione cinese di Tik Tok, ha accumulato milioni di visualizzazioni e altrettante reazioni) sono in tanti ad aver storto il naso di fronte a quest’inganno, accusando lo zoo di truffare i suoi visitatori. Su questa stessa linea di pensiero, alcuni avrebbero anche proposto che i soldi dei biglietti venissero restituiti.

Ma, insomma, questa simpatica storia è davvero una truffa? L’ennesima trovata per “spillare” soldi a poveri turisti inconsapevoli?

Ebbene, questi stessi turisti dovrebbero imparare a prestare più attenzione. I due cani, diventati delle vere e proprie star, sono, infatti, tenuti all’interno di un recinto su cui è affisso un cartello che reciterebbe: “Ci chiamiamo Cani-panda, dei cani da compagnia che sembrano un panda, tinto e vestito da Chow Chow. Siamo gentili, intelligenti, amichevoli, carini e adorabili!

Secondo quanto riportato dalla CNN, come ha, poi, rivelato la manager dell’attività, i cani sarebbero anche le principali attrazioni dello zoo. Uno zoo che è specializzato in questo genere di show.

Come puoi vedere dal nostro nome, siamo lo ‘Strange Animals and Cute Pets Paradise’”.

E per chi ha espresso preoccupazione per la loro salute, che stia tranquillo! Questi due adorabili Chow Chow sprizzano di salute. La tinta usata per colorare il loro pelo, di fatto, non contiene alcuna sostanza tossica. 

Una trovata carina, quella dei cani-panda, che rende anche omaggio a quello che è simbolo e animale nazionale della Cina: sì, il Panda.

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