Catania, il fallimento è un lontano ricordo
Festa grande al Massimino nell’ultima gara casalinga di campionato: coreografie, cori, sciarpe e bandiere per celebrare il ritorno tra i pro🔴🔵
Il campionato che ha sancito la rinascita del Catania dalle ceneri del fallimento dello scorso anno non poteva che chiudersi in questo modo, con una vittoria (la sedicesima su diciassette gare casalinghe) e con un clima di festa ininterrotta da parte degli oltre ventimila spettatori presenti, in cui le reti di Sarao e Rapisarda, che hanno regolato il Santa Maria Cilento, hanno fatto semplicemente da acuti dentro una magica serata di tripudio rossazzurro, prima delle celebrazioni finali. Sul campo una partita inutile ai fini della classifica, resa tale dallo straordinario percorso della corazzata etnea, sugli spalti un bellissimo spettacolo, fatto di cori, striscioni e splendide coreografie da ambo le curve, tanto all’inizio, quanto dopo il triplice fischio. Mozzafiato, a tal proposito, la raffigurazione, con tanto di fuochi d’artificio, degli archi della marina con l’Etna sullo sfondo ad opera della Nord.
Ed è proprio in queste immagini festose, oltre che nei risultati, ad essere racchiusa la prima grande vittoria ottenuta dalla gestione Pelligra, a neanche un anno di distanza dalla sua venuta. Aver riacceso l’entusiasmo della piazza, ripetutamente smorzato da una serie di annate deludenti, culminate nel dramma sportivo del fallimento, è un merito di assoluto rilievo ascrivibile all’imprenditore italo-Australiano ed al suo gruppo di lavoro, capace di investire coraggiosamente nelle potenzialità della città, circondandosi delle giuste figure preposte ai ruoli fondamentali del nuovo club. Dal sodale Vince Grella, che convinse l’attuale presidente a comprare la società nella scorsa estate, al Direttore Generale Luca Carra, uno degli artefici del “miracolo” Parma, passando per la competenza di Antonello Laneri, Direttore Sportivo di lungo corso.
Una società forte, competente e che non ha paura di dichiarare le proprie ambizioni, confrontandosi con una tifoseria che ha dato prova del suo grande attaccamento ai colori rossazzurri, sostenendo la squadra sia in casa che fuori, girando per i polverosi, e spesso disastrati, campi della quarta serie nazionale. Una passione popolare che Pelligra ha avvertito travolgente sulla pelle e che non ha nessuna intenzione di deludere, mostrandosi, nel dialogo con i giornalisti che lo incalzano nell’immediato post-celebrazioni, fieramente determinato nel confermare le promesse già fatte davanti alla stessa città. Promesse impegnative che delineano un Catania nuovamente ai vertici del calcio italiano, dotandosi però di quelle strutture (stadio e centro sportivo) che assicurino linfa vitale al club per un suo duraturo mantenimento ai più alti livelli di competitività.
Non si nasconde il presidente. Conosce la solidità delle sue risorse e la grossa responsabilità che solo una sfida importante comporta, ma attraverso le parole e soprattutto le azioni, ha saputo conquistarsi la fiducia dell’ambiente nell’ottica di quel che ancora deve arrivare. L’approdo tra i professionisti, centrato al primo colpo e con risultati eccellenti, rappresenta solo l’inizio di un’avventura che potrà riservare ai tifosi etnei non poche soddisfazioni. I presupposti paiono esserci tutti. In attesa di vedere come si dipanerà il percorso futuro della società etnea, il primo mattoncino della risalita è stato posizionato. Il clima di desolazione generato dalla scomparsa del vecchio Calcio Catania 1946 è già un ricordo lontano.
“I ricordi danno forza, ma il presente è per fabbricarne di nuovi”