Champions League, andata semifinali – il riepilogo
UCL, dal Bernabéu a San Siro due match spettacolari sulla strada verso Istanbul🏆
Il palcoscenico della Champions League è da sempre in grado di regalare emozioni forti, coinvolgendo con il suo fascino milioni di spettatori in tutto il mondo. L’atmosfera delle grandi notti europee è resa unica da un mix di elementi semplicemente introvabili nelle varie competizioni nazionali in cui si divide l’Europa calcistica. Dal blasone dei club in gioco, alla caratura dei campioni in campo, al brivido degli scontri a eliminazione diretta, passando per l’iconico inno dell’UCL a firma di Tony Britten, sono diversi i motivi di attrattiva per il pubblico, specie con l’avvicinarsi dell’atto conclusivo che nell’edizione di quest’anno dovrebbe svolgersi (questioni di sicurezza permettendo) il 10 Giugno a Istanbul.
Le partite: (Real-City) Il turno di andata delle semifinali non ha deluso le aspettative, offrendo all’interesse degli appassionati due match ricchi di contenuto tecnico ed emotivo, a cominciare dall’incrocio tra i campioni in carica del Real Madrid e la corazzata Manchester City, in una sorta di finale anticipata, ripetizione della doppia sfida del 2022, quando a passare il turno furono le merengues. Se nella Liga la squadra di Carlo Ancelotti ha definitivamente ceduto il passo al Barcellona, in Champions non ha alcuna intenzione di abdicare al titolo, avendo la concreta possibilità di marchiare ancora una volta la coppa dalle grandi orecchie con il proprio leggendario nome. Per riuscirci però i blancos dovranno avere ragione del colosso City guidato da Pep Guardiola, fermamente deciso a vendicare l’eliminazione dello scorso anno proprio per mano dei madrileni.
A venir fuori è stato un match d’andata vibrante e intenso, forse meno spettacolare di quanto ci si aspettasse a livello di occasioni. A fronteggiarsi due squadre infarcite di campioni ma dalla filosofia calcistica diversa, entrambe forti delle loro peculiarità. Da una parte il City vanta un’intelaiatura di gioco consolidata negli anni e basata su un prolungato possesso e scambi stretti, a cui si è andato ad aggiungere, principale novità rispetto alla doppia sfida della scorsa edizione, un formidabile terminale offensivo quale il norvegese Erling Haaland (51 centri stagionali📈). Dall’altra il Real, una somma di individualità fuori dal comune, privo di una vera identità di gioco ma capace di accendersi in qualunque momento della partita grazie ai suoi fuoriclasse e all’esperienza vincente del suo allenatore.
Ed è proprio questo lo spartito che ci propone il match del Bernabeu in UCL. Primi venti minuti targati Citizens, pressing alto e tanto posesso, ma sono i padroni di casa a colpire: transizione offensiva guidata da Modric e Camavinga, pallone che arriva rapidamente a Vinicius che lascia partire un destro potentissimo che trafigge Ederson. Dopo una fase in cui sembra essere il Real a poter assestare il colpo del raddoppio, nella ripresa, la risposta degli ospiti è affidata al piede di Kevin De Bruyne: Gundogan dal limite rifinisce per il compagno il quale sfodera un destro tanto potente quanto preciso che si insacca alle spalle di Courtois. Due lampi di classe all’interno di una gara che non ci consegna un effettivo padrone. Termina in parità, tutto rimandato al ritorno per decretare chi volerà ad Istanbul.
(Milan-Inter) Ad aver compiuto un passo significativo verso la finale è invece l’Inter di Simone Inzaghi. Nella stracittadina milanese formato Champions i nerazzurri si impongono nettamente sui cugini rossoneri, ripetendo quanto di buono fatto vedere nei due precedenti derby di supercoppa e campionato. Bastano i primi undici minuti a indirizzare la gara sul binario degli ospiti. Prima Dzeko (400 gol in carriera tra club e nazionale) e poi Mkhitaryan trafiggono una sbadata retroguardia milanista, apparsa anche in UCL totalmente in balìa delle folate offensive degli ospiti. Dopo un primo tempo shock, il Milan si fa vivo nella ripresa ma è ancora l’Inter a collezionare le occasioni più nitide per assestare il colpo del ko ( gran parata di Maignan ancora sul bosniaco). La reazione rossonera è costituita da un tiro di Tonali che si infrange sul palo alla destra di Onana e da un paio di tentativi dalla distanza da parte di Brahim Diaz e Messias che si spengono sul fondo. Sebbene il discorso qualificazione non possa dirsi chiuso ( il gol del 3-0 avrebbe potuto chiudere i conti) la chiara prova di forza dei nerazzurri, attraverso un dominio del gioco specialmente a centrocampo, avvicina questi ultimi al sogno della finale. Da capire se il grande assente Rafael Leao riuscirà a recuperare per il ritorno, una delle poche variabili che possono ancora tenere vive le speranze di rimonta dei milanisti.
Copertina: App Store Apple