Convitto Cutelli Brilla al Concorso Ilaria e Lucia
Secondo premio in Narrativa e menzione in Poesia: il Convitto Cutelli vittorioso alla XIX edizione del Concorso Ilaria e Lucia
“Rendi forti i vecchi sogni perché questo mondo non perda coraggio a lume spento”, scriveva il poeta americano modernista Ezra Pound. Una frase significativa in un’epoca difficile in cui spesso i sogni dei giovani sembrano scalfiti dalle circostanze e dagli ostacoli che affliggono il nostro tempo. Pound insiste proprio sull’importanza del coraggio, invece, chiave di volta che ci permette di andare avanti nei momenti bui.
Proprio su questo tema, “Il coraggio: tra cuore e sogno”, si sono cimentati i nostri alunni del Liceo Classico Europeo del Convitto Nazionale Mario Cutelli partecipando alla XIX edizione del Concorso artistico – letterario Ilaria e Lucia. A guidarli nella partecipazione e nella composizione dei testi la prof.ssa Giusy Gattuso, nell’ambito del suo progetto Pof La scuola come volano artistico – letterario. Con il loro entusiasmo e il loro talento sono così riusciti a conquistare un secondo posto nella Sezione Narrativa, ottenuto da Beatrice Notarangelo di IVE, e una menzione in Poesia (Lavinia Sipione IVD) ricevendo rispettivamente cento euro e una targa durante la cerimonia di premiazione che si è tenuta presso l’Auditorium De Carlo del Monastero dei Benedettini di Catania mercoledì 12 giugno. E’ stato un pomeriggio intenso e ricco di emozioni in cui sono state ricordate le due ragazze a cui è dedicato il concorso, vittime innocenti di un incendio che ha distrutto un piccolo albergo di Parigi che li ospitava nel 2001 durante il progetto Erasmus Anche grazie a questo concorso le due giovanissime studentesse continuano a vivere nella nostra memoria. Tra l’altro, Ilaria amava molto la poesia e scriveva dei testi letterari che sono stati raccolti in un volume. Le nostre due studentesse, dopo una riflessione sulla tematica proposta, si sono lasciate ispirare e hanno composto, sotto la guida della docente, i due testi premiati.
Il rumore del silenzio di Beatrice Notarangelo racconta in maniera coinvolgente e diretta la storia di Agnodice, prima ostetrica della storia (secondo Gaio Giulio Igino, in Fabulae). Era stata una bambina curiosa, soprattutto del lavoro del dottore quando nascevano i suoi fratellini, e da più grande dedita ad aiutare la madre nel momento del parto. Questa ragazzina non capiva per quale motivo solo il genere maschile potesse esercitare la professione di dottore in medicina. “Le sue gambe battevano il pavimento del gineceo, interrompendo il religioso silenzio delle donne” scrive Beatrice per illustrare quanto le stava stretta la vita di casa e la filatura. Scappa allora ad Alessandria d’Egitto, travestita da ragazzo perché vuole imparare le nozioni e le pratiche dell’ostetricia nella scuola medica di Erofilo e lì continua a mantenere quell’identità fittizia. Torna poi ad Atene dove inizia ad esercitare la sua professione segretamente, nascondendosi e cambiando continuamente il suo domicilio fino a che, scoperta, non deve affrontare la folla sulla collina dell’Areopago dove svela la sua identità di donna e viene difesa a spada tratta dalle ragazze che ha seguito e accudito nella sua professione esercitata negli ultimi anni. La coraggiosa ostetrica fonderà la prima scuola medica ad Atene per le donne greche.
In Per audacia ad Ignotum, Lavinia Sipione descrive invece, fra le rime, lo “spirito indomabile” dell’uomo che, con ardore e forza attraversa tempeste, dubbi, venti impetuosi, persino “l’ira del destino” e con fierezza combatte, riuscendo sempre a coltivare la “danza” della speranza. Non rassegnato ma sempre combattivo, “abbraccia il fato” nell’eterna melodia del tempo, sottolinea la nostra autrice, e questo suo perenne coraggio merita quindi anche di essere citato e di “splendere” in poesia.
Il coraggio resta il motore del mondo: l’audacia di esprimere ciò che si pensa, l’ardimento delle proprie azioni, l’intrepidezza nell’affrontare situazione difficili anche “a lume spento” (come scriveva Pound), la prodezza del portare avanti degli ideali: la temerarietà di vincere la paura, in definitiva, sta al centro di ogni progresso della storia umana.
In tutte le sue manifestazioni, la forza d’animo che ci spinge ad agire e a farci avanti con risolutezza e franchezza, è davvero perciò la causa prima dell’evoluzione dell’uomo e i nostri alunni hanno perfettamente inteso, interpretato ed efficacemente sviluppato il messaggio.