Culle vuote in Corea del sud. Il Governo applica misure sugli effetti e tralascia le cause.
La Corea del Sud sta vivendo una crisi demografica di proporzioni storiche, registrando uno dei tassi di natalità più bassi a livello globale. Nel 2023, il tasso di fertilità è crollato a 0,72 figli per donna, molto al di sotto del tasso di sostituzione di 2,1 necessario per mantenere stabile la popolazione. Le cause di questo fenomeno sono molteplici e complesse, includendo elementi economici, sociali e culturali.
Da un’attenta analisi possiamo individuare le cause della scarsa natalità innanzitutto negli alti costi di vita e istruzione. Infatti, i costi elevati per l’educazione e l’alloggio rappresentano un ostacolo significativo per le giovani coppie che desiderano avere figli. La competitività della società sudcoreana spinge molte famiglie a investire ingenti somme nell’istruzione dei figli, rendendo economicamente difficile sostenere più di un bambino.
Un altro fenomeno è la disuguaglianza di genere. Le donne sudcoreane affrontano discriminazioni sul lavoro, specialmente dopo la maternità. La cultura tradizionale del paese spesso impone alle madri di lasciare il lavoro per prendersi cura dei figli, limitando le loro opportunità di carriera e contribuendo alla decisione di non avere figli.
Non vanno trascurate le pressioni sociali e psicologiche. L’esigenza di eccellere in una società estremamente competitiva può dissuadere le coppie dal fare figli. Inoltre, l’assenza di un’adeguata rete di supporto sociale rende arduo conciliare lavoro e famiglia.
Dinanzi ad un’emergenza dilagante quali misure ha adottato il Governo?
Secondo l’opinione pubblica le misure governative per contrastare il calo delle nascite appare incentrato sugli effetti, trascurando i veri problemi di fondo che non agevolano la maternità e la formazione della famiglia.
Giusto per capire, ecco alcuni interventi attuati dal governo.
Incentivi economici. Dal 2006, il governo ha speso oltre 360.000 miliardi di won (circa 249 miliardi di euro) in sussidi per asili nido, sussidi mensili per le famiglie, facilitazioni per ottenere alloggi pubblici e copertura delle spese mediche per trattamenti di fertilizzazione in vitro.
Congedo Parentale: La durata del congedo parentale è stata aumentata a 18 mesi per entrambi i genitori. Tuttavia, solo il 7% dei padri ha sfruttato questa possibilità, evidenziando una persistente disparità di genere nella cura dei figli.
Esenzioni dal servizio militare. Gli uomini che hanno tre figli prima dei 30 anni possono essere esentati dal servizio militare obbligatorio.
Con un tocco futuristico, l’idea più recente è stata quella di finanziare gli appuntamenti al buio. Per promuovere relazioni e matrimoni, il governo ha organizzato appuntamenti al buio di gruppo per persone single, anche se con risultati poco significativi.
Nonostante questi sforzi, il tasso di natalità continua a diminuire. Le politiche attuali non hanno affrontato adeguatamente le discriminazioni di genere e le difficoltà lavorative che molte donne devono affrontare dopo la maternità. Per invertire realmente la tendenza, sarà necessario un cambiamento culturale profondo e un maggiore supporto alle madri lavoratrici.