Speciale Corea del Sud

DMZ – Il confine diventato attrattiva

La DMZ, zona demilitarizzata coreana, è il confine più sorvegliato al mondo. Scopri la sua storia, i luoghi simbolici e il suo incredibile fascino turistico.

voceliberaweb.it Confine tra Corea del Nord e Corea del Sud

DMZ Corea: Il confine tra Nord e Sud che affascina il mondo

Sul confine tra le due Coree esiste quella che è stata chiamata zona demilitarizzata coreana (ZDC o DMZ). È una barriera di confine, creata durante l’armistizio del 27 luglio 1953, per funzionare come zona cuscinetto tra la Corea del Nord e quella del Sud. È lunga 250 km e larga circa 4.
Al suo interno, poi, vi è un punto di incontro tra le due nazioni ovvero l’Area di sicurezza congiunta (ASC), vicino all’estremità occidentale della zona, dove si svolgono negoziati

Il fascino della DMZ ha sempre attratto i coreani, ma il suo mito si è rafforzato ulteriormente dopo il successo del drama Crash Landing On You. La serie racconta la storia d’amore segreta tra un’erede chaebol, interpretata da Seo Ji-hye, e un ufficiale nordcoreano, interpretato da Hyun Bin, che la protegge dopo un atterraggio di emergenza oltre il confine. Oggi, la DMZ è diventata una vera e propria attrazione turistica, offrendo ai visitatori la possibilità di esplorare l’area, osservare il lato Nord del Paese e portare a casa uno dei souvenir più ambiti: una foto con un soldato nordcoreano.

Infatti, esiste ormai un’interna industria intorno alla zona demilitarizzata, con anche negozi di souvenir esclusivi, come occhiali marca DMZ, o magliette e tazze, come ricordo dell’essersi avvicinati alla Corea del Nord.

Vengono, inoltre, organizzati tour di gruppo per visitare i principali punti della DMZ. Tra le opzioni disponibili, c’è un treno dedicato che parte dalla stazione di Seoul e si ferma a Neunggok, Munsan, Uncheon, Imjingang e Dorasan. Quest’ultima ospita una stazione ferroviaria completamente operativa, teoricamente collegata alla rete ferroviaria sia sudcoreana che nordcoreana. Tuttavia, dal 2008 nessun treno diretto in Corea del Nord è più in funzione: la stazione ha ormai un valore puramente simbolico e viene utilizzata solo per alcuni treni turistici, con l’auspicio che un giorno possa diventare un vero collegamento tra Seul e Pyongyang.

Si possono anche fare scalate sulle montagne per raggiungerne i vari osservatori, di cui il più famoso è l’osservatorio dell’unificazione di Goseong, il più vicino alla Corea del Nord e il punto più settentrionale della Corea del Sud, e per questo ogni anno visitato da più di un milione di persone. I visitatori qui possono vedere – ad occhio nudo – il Geumgangsan (Montagne dei Diamanti) e l’Haegeumgang in Corea del Nord e, a differenza di molti altri osservatori, le fotografie sono consentite ovunque.

Senza contare le visite ai quattro tunnel nordcoreani scavati nel tentativo di invadere il Sud, e le escursioni per poter mettere concretamente piede in ‘territorio nemico’. La meta più gettonata è sicuramente quindi il villaggio di Panmunjeom, dove è stato firmato l’armistizio del 1953, detto anche il ‘villaggio della riunificazione’. Al suo interno, gli autobus devono girare con appositi bollini verdi, che permettono ai soldati nordcoreani di identificarli come trasporto di civili registrati.

All’interno di Panmunjeom si assiste a uno spettacolo che ha dell’irreale: metà delle case dipinte di azzurro appartengono alla Corea del Sud, l’altra metà alla Corea del Nord, a terra nel mezzo un semplice pezzo di cemento a tracciare il confine più sorvegliato e noto al mondo. In un punto centrale sopra di quest’ultimo, vi è la costruzione dove i vari turisti vengono diretti, dove si trova il tavolo su cui l’armistizio è stato firmato, per metà allineato con il pezzo di cemento, simbolo del confine.

A questo punto, ai visitatori basta oltrepassare questi per poter dire di essere stati in Corea del Nord. Ed è proprio qui che la maggior parte dei coreani si impegna nel riuscire a vedere dal vivo i soldati nordcoreani di stanza a controllo del confine. Ma la stessa attrazione si trova anche dal lato opposto del confine. È infatti più unico che raro, ma è anche successo che due diversi gruppi di turisti, sudcoreani e nordcoreani, si siano trovati a potersi vedere a loro volta proprio dai due lati del luogo dei colloqui di pace irrisolti.

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