Droga zombie: scatta l’allarme
Occhi vitrei, movimenti lenti e irregolari, spasmi e una paradossale violenza.
Non è un episodio di The last of us, né tantomeno il set di Thriller. Si tratta dell’effetto della droga zombie.
Cocktail esplosivo contenente i composti più disparati (metanfetamina, flakka, Fentanyl), la droga zombie si è resa tristemente nota per le sue conseguenze devastanti.
Potente stimolante del sistema nervoso centrale, tale sostanza sintetica agisce principalmente accrescendo i livelli di dopamina. La stimolazione riduce la trasmissione degli impulsi nervosi del dolore, provocando contemporaneamente una prima, rapida e intensa sensazione di euforia e letargia.
Tuttavia, a questa possono subito subentrare reazioni psicotiche come allucinazioni, percezioni distorte della realtà, confusione, paranoia, deliri, attacchi di panico estremamente acuti e debilitanti, una grave depressione e l’assenza di freni inibitori.
Dal punto di vista fisico, la droga può causare un aumento pericoloso della frequenza cardiaca, ipertensione, ipertermia, convulsioni e altri problemi cardiovascolari. Gli utenti sperimentano anche un incremento drammatico della temperatura corporea, che può provocare danni ai tessuti e portare al collasso.
Un uso prolungato induce ad un generale deterioramento dell’organismo, con particolari compromissioni a livello cerebrale.
A pagarne il prezzo non è, però, unicamente chi ne è dipendente. Gli individui che ne fanno abuso finiscono spesso per perdere la propria umanità, diventando poco più di zombie, per l’appunto, controllati da impulsi primordiali e istinti violenti. Un pericolo per loro stessi e per chi li circonda.
Sono varie le città dove questa piaga si è diffusa. Ricordiamo Philadelphia, i cui sobborghi paiono ormai invasi da un’epidemia zombie, e New York, dove si vocifera vogliano mettere a punto una legge per rendere la Xilaxina, anch’essa una droga zombie, una sostanza controllata.
Sbarca anche in Italia, a Perugia, dove procura e sanità si sono mobilitate.
Nei giorni scorsi, il ministero della Salute ha, a tal riguardo, diramato un’allerta. Allerta indicata al livello tre, con cui ci si riferisce a sostanze pericolose e potenzialmente nocive, con il carattere di possibile “evento” di massa.
La risposta a questa crisi non può essere solo repressiva. È essenziale un approccio olistico che includa educazione, prevenzione e trattamento. Inoltre, è fondamentale garantire l’accesso a programmi di recupero e riabilitazione efficaci, accessibili e culturalmente sensibili.