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Europee. Dario Nardella (PD): “Vogliamo un’Europa capace di combattere le discriminazioni e abbattere i divari tra i livelli salariali”

Dario Nardella, attuale Sindaco di Firenze, si appresta a concludere il suo secondo mandato a Palazzo Vecchio. In passato il suo impegno politico è stato rivolto nell’ambito del Parlamento italiano, oggi invece intende destinarlo a Bruxelles candidandosi alle prossime elezioni europee. Per farlo correrà col Partito Democratico nella circoscrizione “Italia Centrale”.

  • Sindaco di Firenze dal 2014, precedentemente deputato alla Camera con il PD nella XVII legislatura, già Presidente di Eurocities, ora si candida alle Europee dell’8 e 9 giugno. Come mai ha deciso di fare questo passo?

È proprio a partire dall’esperienza di sindaco, nonché di presidente di Eurocities, che ho deciso di candidarmi. Intanto perché è da sindaco che ho capito quanta Europa ci sia nelle città. Dal trasporto pubblico locale, penso alle tramvie che per Firenze sono state una vera svolta, alle politiche sociali, all’ambiente: in tutti questi settori si cresce e si va avanti grazie a risorse europee.

  • Il Suo motto per questa campagna elettorale è “Dalle città rinasce l’Europa”. Ci spiega il concetto dietro questo slogan?

Troppo spesso le persone percepiscono l’Europa come un’entità astratta, lontana. Dobbiamo invertire la rotta, far capire invece quanto sia decisiva e per farlo dobbiamo partire dalle città. Metterle al centro, con i loro bisogni e la loro complessità, vuole dire dare un indirizzo chiaro alle politiche comunitarie. Il mio obiettivo è portare gli interessi dei cittadini, delle imprese, dei lavoratori del nostro territorio, nelle istituzioni europee.

  • Il Suo tour elettorale la sta vedendo spostarsi con un pulmino ecologico. Quant’è centrale la tematica ambientale all’interno del programma del PD? Cosa prevede a riguardo?

L’ambiente è la questione cruciale su cui ci giochiamo il futuro. Il cambiamento climatico ci ricorda troppo spesso quanto ormai non si possa più perdere tempo. Il mezzo che ho usato ha sicuramente un valore simbolico ma vuol far capire quanto questo tema ci riguardi tutti e come anche le scelte individuali possano fare la differenza. La sfida vera, come Pd, è lavorare per una transizione green che non lasci indietro nessuno.

  • Quali sono gli altri punti primari del programma?

Proprio per rendere l’Europa più ‘vicina’ alle persone il primo passo da fare è semplificare le regole. Meno burocrazia, accesso diretto ai fondi europei da parte delle città e coinvolgimento di amministratori e cittadini. Mi candido in una circoscrizione, quella centrale, che troppo spesso rischia di essere ‘schiacciata’ tra Nord e Sud, da qui l’impegno per una mobilità sempre più efficace e sostenibile. Determinante il tema del lavoro, vogliamo un’Europa capace di combattere ogni discriminazioni e abbattere i divari tra livelli salariali. E ancora, una strategia concreta per promuovere il diritto alla casa e un grande piano per tutelare le città e i centri storici contro la deregulation vigente.

  • Come già detto Lei è stato Presidente di Eurocities, un’organizzazione europea magari non conosciuta da tutti. Ci spiega cos’è e come funziona?

Eurocities è un’organizzazione che rappresenta le principali città europee con più di 250mila abitanti e si occupa di rappresentare all’interno dell’Ue le loro necessità in ambito economico, politico, sociale e culturale. Ho assunto la presidenza nel 2020, in piena pandemia, un momento drammatico in cui portare all’attenzione delle istituzioni le esigenze di questi grandi centri aveva un ruolo tutto particolare. In questi anni l’associazione è cresciuta in termini di numeri e visibilità, assumendo un ruolo da protagonista nelle vicende che hanno attraversato questo periodo complesso, dal Covid alle guerre, penso al sostegno all’Ucraina con il piano di ricostruzione. Mi porterò dietro tantissimo di questa esperienza.

  • Marco Tarquinio, candidato come Lei con la lista del PD, ha proposto lo scioglimento della Nato. Nonostante questa non sia la linea del Partito Democratico, una posizione del genere su un’organizzazione così centrale in ambito internazionale crea sicuramente un certo imbarazzo. Tenendo conto della differente visione nell’ambito della politica internazionale, ritiene consona la candidatura di Tarquinio nella Sua lista?

Rispetto le posizioni di Tarquinio, ma sullo scioglimento della Nato non sono d’accordo; semmai per azioni di pace concrete è più utile una vera politica estera comune. In ogni caso, il Pd è un partito corale in cui è normale coesistano voci dissonanti e modi di pensare diversi, una polifonia che in molti casi è stata anche una forza: ci si confronta anche se alla fine com’è giusto prevale una linea.

  • Lei è Sindaco di Firenze da molti anni. Il suo predecessore è Matteo Renzi, un profilo che nell’area toscana ha certamente una grandissima rilevanza e che per queste elezioni correrà anche nella Sua stessa circoscrizione. Politicamente parlando, quanto la preoccupa in termini di voti questa candidatura?

Stimo Matteo Renzi anche se i nostri percorsi si sono divisi da tempo. Non sono preoccupato. Credo fermamente nel lavoro svolto per Firenze in questi anni complessi, affrontando le sfide e cogliendo le opportunità, e penso che portare questo vissuto in Europa abbia un grande valore. Ritengo inoltre che il Pd sia la forza politica più capace per contrastare l’avanzata di forze reazionarie e nazionaliste. Più sarà ampia la compagine del Pd nella famiglia dei Socialisti e democratici più sarà in grado di incidere e battersi per un’Europa sempre più giusta.

  • Lei è Sindaco di una delle città che spicca maggiormente per valore culturale, storico e artistico. Durante i Suoi mandati come ha cercato di valorizzare questi aspetti? A riguardo Le chiedo anche quanto siano stati importanti le risorse provenienti dall’Unione Europea, le stesse che in altri territori non vengono impiegate per mancanza di progetti e di idee.

Da diversi anni siamo riusciti a mettere in campo un cartellone di eventi bellissimo e multidisciplinare per la stagione estiva e perlopiù grazie a fondi europei. L’Estate fiorentina è ormai un simbolo della nostra città e si caratterizza proprio per sostenere il lavoro di realtà diverse, anche medie e piccole. Il valore di Firenze, infatti, non sta solamente nella sua straordinaria bellezza artistica ma anche un in tessuto ricchissimo di associazioni culturali che siamo riusciti a mettere a sistema in una programmazione che fa invidia alle più vivaci città europee.

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