Felice Natalino: dal sogno infranto alla rinascita
Il dramma occorso a Bove ha fatto riemergere la vicenda di Felice Natalino, giovane calciatore costretto al ritiro nel 2013 per problemi cardiaci🗣: “Sarò sempre grato all’Inter.”
Immagina avere poco più di vent’anni e giocare in una delle squadre di calcio più blasonate al mondo. Immagina poterti allenare a fianco di uno dei tuoi idoli da bambino(Javier Zanetti) e sentire che la tua carriera sta per prendere il volo. E’ soltanto questione di tempo, lo sai. Puoi toccare con mano ciò che hai sempre desiderato. L’anno prima hai esordito in Serie A, e poche settimane più tardi anche nella più importante delle competizioni europee per squadre di club: la Champions League. Un sogno ad occhi aperti, quello che Felice Natalino, giovane calciatore nativo di Lamezia Terme, stava vivendo con la maglia dell’Inter, e da qualche tempo anche con quella della Nazionale italiana under 21. Sacrifici grossi, come l’essere costretti a trasferirsi lontano da casa, già ampiamente ripagati, e la concreta prospettiva di un percorso tale da suscitare invidia in tantissimi.
Ma la vita è quello che ti succede mentre la pianifichi. Ed è proprio quando ti senti intoccabile che può accaderti qualcosa di così forte da ridefinire del tutto la tua scala di priorità . E’ il mese di febbraio del 2013, e la vita di Felice Natalino prende una svolta brusca e inaspettata. Un malore improvviso lo coglie mentre si trova fuori con degli amici. La paura, la corsa in Ospedale, il ricovero. Il responso dei medici arriva come una doccia gelata, una scure che si abbatte sul suo futuro da atleta: Felice è affetto da una cardiomiopatia aritmogena, lo stesso problema al cuore che l’anno precedente aveva causato la morte (in diretta televisiva) di un calciatore del Livorno, Piermario Morosini. Il ragazzo, appena ventunenne, è costretto ad operarsi per l’installazione di un defibrillatore; il sogno di una carriera ad alto livello svanisce così, una bolla di sapone, al suo posto c’è il timore per la propria salute. Se riprendesse a giocare, infatti, il rischio di un attacco letale sarebbe troppo alto. L’orizzonte, per forza di cose, cambia in modo drastico.
Chissà se, guardando le immagini dell’ultimo Fiorentina-Inter, al Felice di oggi sarà tornato alla mente il dramma vissuto oltre undici anni fa. In quei momenti, la sensazione è che ti crolli il mondo addosso. Tutte le tue certezze vengono minate, mentre guardi la paura sui volti delle persone a te più vicine. Ma dalla tragedia sfiorata, da quel portone che il destino ti sbatte violentemente in faccia, si può trovare la forza di ricominciare, imboccando una strada diversa da quella che avevi immaginato, scegliendo la vita. Nonostante il prematuro ritiro, il mondo del calcio non si scorda del ragazzo. L’Aic (Associazione italiana calciatori) gli offre una borsa di studio in marketing dello sport, e la sua vecchia società d’appartenenza, l’Inter, gli propone di tornare nella nuova veste di osservatore del settore giovanile, permettendogli di coronare comunque una storia a lieto fine, al netto del rimpianto per una carriera stroncata sul nascere.
Non dimenticherò mai ciò che hanno fatto per me Ausilio e Moratti ( all’epoca ds e presidente del club nerazzurro ndr). Nel 2012 ero in comproprietà , ma l’Inter riscattò il cartellino mentre ero fermo e mi diedero subito l’opportunità di lavorare come osservatore. E vi dico di più: hanno mantenuto il mio contratto da calciatore fino alla scadenza.”
📸Copertina: Corriere della Calabria