Gran Galà della Cultura e Legalità 2023, seconda giornata – La mafia non conviene
Il galà e i suoi punti salienti: “I semi del 92” di Salvatore Cusimano e l’incontro con il Dott.Nicola Gratteri⬇️
“Voci che non smettono di risuonare nella mente. Stringono i cuori in un dolore sordo che non si attenua neanche adesso a decenni di distanza”
Sono trascorsi quasi 32 anni dalle stragi di mafia del 1992, ma il ricordo resta vivo. Il tributo di sangue pagato dalla Sicilia sull’altare della lotta alla criminalità organizzata non può e non deve essere dimenticato. Un’importante eredità, fatta di alti valori civili e morali, da trasmettere a quanti non hanno vissuto sulla pelle quell’epoca drammatica della storia italiana. Una stagione che viene ricostruita nel documentario “I semi del ’92” intrecciando le voci di chi c’era con le dirette testimonianze di chi oggi si impegna attivamente nel mondo del volontariato, della Chiesa e dentro le periferie, innervando il tessuto civile della città di Palermo con coraggiosi esempi di onestà e rettitudine. Piccoli semi di legalità germogliati laddove la spietata ferocia della violenza mafiosa ha lasciato un segno profondo nella collettività.
“Ai giovani dico di studiare, di essere convinti delle proprie idee, di verificarle, per non farsi ingannare”
Dal ricordo di chi ha scritto la storia dell’antimafia alla viva voce di chi la mafia la combatte quotidianamente in prima linea, come il dott.Nicola Gratteri, dal 2016 procuratore a Catanzaro, nella terra della n’drangheta. Il magistrato, prestigioso ospite della seconda giornata del Gran Galà della Cultura e Legalità, è intervenuto sul palco del cine-teatro “Impero” per trattare i temi della mafia, dei suoi rapporti e diramazioni nella società di oggi, portando all’attenzione dei presenti il suo grande spessore umano e professionale che fa di lui un personaggio di ragguardevole levatura morale e di indiscussa autorevolezza. Particolarmente significative le parole spese, rivolgendosi agli studenti, circa il valore dell’istruzione come antidoto alla deriva mafiosa. Soltanto il sapere e la coscienza di ciò che è giusto permettono all’individuo di essere autenticamente libero, al di fuori del giogo della criminalità organizzata.