Gravina: “L’Italia ha rifiutato l’organizzazione del Mondiale 2030 con Egitto e Arabia Saudita”
Il Presidente della Figc Gravina, nel corso di un’intervista a Tv2000, ha rivelato come l’Italia avrebbe potuto ospitare l’edizione 2030 dei Mondiali di calcio insieme ad Egitto e Arabia Saudita. Nonostante la grande occasione, si è preferito scartare l’idea di un evento organizzato con un Paese come l’Egitto, col quale non sono ancora risolte le tensioni per il caso Regeni, e un altro, come l’Arabia Saudita, largamente distante dal modello di valori che contraddistingue la nostra cultura.
Sono proprio queste le motivazioni che il Presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio ha richiamato nel corso dell’intervista al programma “Soul”, arrivando poi a trattare ulteriori tematiche quali l’addio dell’ex Commissario Tecnico Mancini e lo scandalo scommesse che ha investito club e nazionale. Niente mondiale quindi per l’Italia che, insieme alla Turchia, si consolerà con Euro 2032.
Alla fine l’assegnazione dei Mondiali 2030 è arrivata in favore di Marocco, Spagna e Portogallo, con tre match che si disputeranno tra Argentina, Uruguay e Paraguay e con la cerimonia di inaugurazione che si svolgerà a Montevideo. In occasione dell’annuncio ufficiale, il Presidente della FIFA Gianni Infantino ha commentato. “In un mondo diviso il calcio unisce”.
E le divisioni, stando alle dichiarazioni di Gravina, esistono però anche nel calcio, dove non si può sempre far finta di nulla, magari supportati da un interesse economico che gravita, soprattutto, attorno ad eventi attraenti come quello di un mondiale. Certamente l’abbinamento Italia, Egitto e Arabia Saudita sarebbe stato, almeno sulla carta, una valida alternativa rispetto alla proposta dei Paesi che hanno ottenuto poi l’assegnazione, tuttavia gli ostacoli di ordine etico e morale hanno avuto la meglio.
Le parole di Gravina
“Pur coscienti della grande possibilità di successo dell’abbinamento insieme a Egitto e Arabia Saudita, abbiamo detto di no per tante ragioni legate al rischio di non condivisione di alcuni nostri valori. Ma in quel momento l’abbiamo fatto anche per problemi internazionali come il caso Regeni e altre situazioni di dialogo con gli egiziani. Non si può sempre far finta di nulla” spiega il Presidente della Figc che ha poi aggiunto “Le questioni morali sono fondamentali anche nel mondo dello sport. Parliamo sempre di valori e cerchiamo di testimoniare ai giovani quanto sia fondamentale l’immagine. Coltivare sì la passione, ma nel rispetto dei grandi valori dello sport. In un momento di espansione del fenomeno della globalizzazione, predominano gli interessi. Negli ultimi tempi lo viviamo in maniera esponenziale”.
All’Arabia Saudita il Mondiale del 2034
Nonostante la fumata nera per l’edizione 2030, l’Arabia Saudita non si è fatta scoraggiare e, con il ritiro della candidatura dell’Australia, è riuscita a conquistarsi l’assegnazione dell’edizione del 2034. Già precedentemente la FiFA aveva annunciato la volontà di organizzare un mondiale in Asia e/o in Oceania e la proposta proveniente da Riad è apparsa fin da subito come una valida possibilità. L’attenzione e le risorse che l’Arabia sta destinando al mondo del calcio, attraverso gli ingenti investimenti che hanno interessato prima le strutture dei Club locali e poi i faraonici ingaggi di numerosi top player, arrivano a toccare con l’assegnazione di una Coppa del Mondo il livello più alto.