Guerra – Il Nyt rivela: “Missile sul mercato? Era ucraino”
Rivelazione: la strage al mercato di Kostiantynivka(Donbass) sarebbe da attribuire a un missile lanciato dal sistema di difesa ucraino👇
Il fatto. E’ il 6 di Settembre del 2023 e sono da poco trascorse le sedici, ora locale, quando la tranquillità di una piccola cittadina situata nell’Oblast di Kiev viene sconvolta da una potente esplosione. Colonne di fumo altissime, detriti sparsi ovunque, automobili carbonizzate e tanta cenere, questo è ciò che resta del mercato locale, completamente distrutto dalla caduta di un missile. A perdere la vita almeno 17 persone, tra cui alcuni bambini, altre 30 vengono trasportate in ospedale in codice rosso. Nelle ore immediatamente successive alla strage si rincorrono le voci su cosa possa aver provocato un simile disastro. Con i tempi che corrono nella regione del Donbass, oggetto di una decennale contesa militare e tutt’ora interessata da aspri combattimenti nell’ambito del conflitto russo-ucraino, il pensiero scatta in automatico: è colpa dei russi. L’ignominia nell’attaccare un centro abitato, per di più nel pieno dell’attività del suo mercato, non può che ricadere su questi ultimi. Appresa la notizia del disastro, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, lesto nel cogliere qualsiasi opportunità comunicativa gli si presenti di fronte, non tarda a scagliarsi contro il nemico: “Quanto avvenuto è responsabilità dei terroristi russi, colpire i civili un orrore, non esistono posti sicuri”. Dichiarazioni roboanti, subito riprese dagli organi d’informazione filo-atlantisti, eppure la realtà dei fatti sembrerebbe essere molto diversa, al contrario di ciò che si sostiene da due settimane👇
La rivelazione. A svelare la vera responsabilità dietro la terribile esplosione al mercato di Kostiantynivka ci ha pensato il New York Times. Il noto quotidiano statunitense ha fatto luce sull’origine della tragedia, attraverso un’inchiesta sul campo che si è avvalsa dell’ausilio di tecnici specialisti. Secondo le informazioni raccolte dal NYT ad esplodere sarebbe stato un missile fatto partire dal sistema di difesa ucraino, finito poi fuori rotta presumibilmente per effetto di un malfunzionamento elettronico o di un danno alle alette di guida al momento del lancio. Ma quali elementi nello specifico fanno propendere per questa ricostruzione? Indicazioni sulla responsabilità ucraina del disastro provengono in primis dall’analisi balistica della rotta percorsa dal missile: come appurato dagli stessi giornalisti newyorkesi giunti sul posto, la sua provenienza era nord/ovest, vale a dire una zona posta sotto il controllo ucraino, nella quale è certo che in quelle ore fosse attivo il sistema di difesa antiaereo. Altro elemento giudicato dirimente è la mancanza di corrispondenza tra i danni provocati dall’esplosione e la tipologia di arma utilizzata dai russi. Le autorità ucraine hanno infatti ricostruito l’accaduto facendo riferimento ad un missile lanciato da un sistema S-300, tuttavia i frammenti di missile raccolti e le dimensioni dei fori riscontrabili sulle facciate delle case limitrofe al luogo del disastro risultano compatibili con un missile 9M38, uno di quelli facenti parte della dotazione dell’esercito ucraino. Si tratterebbe dunque di nient’altro che un tragico incidente, provocato dallo stesso sistema che dovrebbe difendere il territorio dagli attacchi russi. L’apparato di comunicazione del governo locale, subito lanciatosi in accuse alla controparte russa, sarebbe adesso tenuto a fare una brusca retromarcia rispetto alle dichiarazioni dei giorni scorsi. Kiev al momento si limita ad incassare il fuoco “amico” della stampa americana, senza ulteriori prese di posizione pubbliche sul fatto.