Cultura

L’immortalità e l’energia della musica

Dalle pietre e i rami nella preistoria alle odierne innovazioni elettroniche. Tra i due estremi citati, sono molteplici gli strumenti musicali che hanno esteso il materiale necessario per concepire un elemento definito quasi “vitale”: la musica.

Fin dai tempi più antichi, la musica ha accompagnato l’umanità e ha assunto un ruolo essenziale nell’evolversi delle generazioni. È riuscita, infatti, ad accompagnarle attraverso un sorta di “metamorfosi musicale”, illustrata attraverso una serie di generi molto differenti tra loro. Col passare del tempo, alcuni di essi sono diventati mezzi di espressione della propria personalità. Ad esempio, i favolosi anni ’80 fecero risaltare il rock, il metal e il punk; gli indimenticabili anni ’90 diedero luce al pop, all’elettronica e all’indie; gli anni 2000 crearono un mix di melodie pop e suoni lenti, come il genere R’n’B che vede manifestare il successo di artisti storici come Michael Jackson, Beyoncé ecc …

fonte immagine meiweb.it

Nonostante la grande differenza delle sue sfaccettature, quest’eterna protagonista non ha mai smesso di influire sulla psicologia dell’uomo. Secondo alcuni studi di musicoterapia, anche una semplice melodia può dare un suo contributo nel modificare lo stato d’animo di chi ha l’occasione di ascoltarla. Assaporare note e vibrazioni è un’esperienza insaziabile, uno dei rimedi più appropriati per la propria stabilità interiore. Tutto ciò aiuta a mantenere un equilibrio mentale e, in particolare nei momenti di sconforto, riduce progressivamente quel senso di oppressione che spesso invade le nostre giornate.

Concentrandoci invece sulla tesi dell’immortalità della musica, non risulta affatto difficile dimostrarla: essa è, infatti, un continuo evolversi della musica classica, base di ciò che ascoltiamo oggi, con innumerevoli pennellate di creatività. Dunque, un musicista non può definirsi tale se prima non conosce e comprende i classici in senso lato: musicale, letterario, e artistico in generale. Inoltre, essa riesce a rendere “sconfinate” anche le altre arti: quando, ad esempio, una favola ci risulta già conosciuta, storica o “antica” come “Peter Pan”, tuttavia viene ravvivata e rinnovata da quelle dolci note di Edoardo Bennato che scrive il testo rendendo il tutto indimenticabile.

In definitiva: cosa c’è di più bello che gustare un brano suggestivo un pomeriggio d’estate per staccare la spina? Un dolce? Un film? Un libro? A voi la scelta … ma nessuno è completo e avvolgente come un’armonia musicale.

Rita Musumeci & Anna Giurdanella

Liceo Classico Europeo del Convitto Nazionale Mario Cutelli 4C

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