Passione Tattoo
Le motivazioni che spingono gli uomini e le donne a tatuarsi sono da sempre le più svariate, come per esempio il voler esternare la propria identità oppure segnalare l’appartenenza ad un gruppo o per rendere indelebile una data; ecco che il tatuaggio diventa un ricordo, un simbolo o un marchio. Nella storia però l’uomo non ha sempre usato il tatuaggio con scopo estetico ma anzi le sue origini sono di tipo punitivo; infatti i greci, i romani e i persiani usavano marchiare gli schiavi o i prigionieri di guerra, segnandoli con numeri o simboli che ne facessero intuire subito la natura del proprio reato o l’estrazione sociale. In Egitto sono state ritrovate numerose mummie che testimoniano il dilagare di questa pratica, ottenuta sfregando carbone polverizzato su incisioni verticali della pelle, probabilmente a scopo terapeutico. Dalle tribù dell’Africa Equatoriale , ai Maori, agli Indù indiani fino agli indiani dell’America del sud, il tatuaggio è stato sempre oggetto di grande interesse, persino nelle carceri ha avuto e ha tuttora un significato importante: i galeotti, tatuatori dilettanti, in cambio di sigarette e droghe si facevano assumere dai carcerati per farsi tatuare. Nella società di oggi i tatuaggi riportati dai prigionieri sono da sempre stati motivo di interesse, questo perché i disegni contengono un significato segreto e spesso il messaggio al suo interno viene decifrato dai detenuti e quindi i tatuaggi vengono usati come mezzo di comunicazione.
Quel che c’è di più profondo nell’uomo è la pelle
Paul Valèry
In questo caso possiamo interpretare la frase alla lettera, proprio perchè i tatuaggi avevano e hanno tutt’ora un ruolo importante per gli individui che vanno ad imprimere sulla loro pelle un segno con un valore spirituale, che ha inoltre una forte connessione con la propria identità .