Josef Rudolf Mengele
Josef Rudolf Mengele (Günzburg, 16 marzo 1911 – Bertioga, 7 febbraio 1979) è stato un medico, militare e criminale di guerra tedesco.
Laureato in antropologia all’Università Ludwig Maximilian di Monaco e in medicina all’Università Goethe di Francoforte, è noto per i crudeli esperimenti medici e di eugenetica che svolse nel campo di concentramento di Auschwitz, usando i deportati come cavie umane, soprattutto bambini, in particolare amava molto sperimentare sui gemelli.
Chiamato da loro stessi “lo zio” e lui li definiva “le mie cavie”.
Circa tremila bambini torturati e portati alla morte tra il maggio del 1943 e il gennaio 1945, e ne sopravvissero solo 200.
Internato a Weiden in un campo americano, non fu trattenuto né arrestato, sfuggendo così al processo di Norimberga. Dopo aver assunto false identità, nel 1949 fu aiutato dalla famiglia a lasciare il paese, passando attraverso l’Italia: si imbarcò a Genova per Buenos Aires e nell’Argentina peronista si mise in contatto con i gruppi nazisti espatriati. Nel momento in cui si sentiva ormai sicuro riprendendo il suo vero nome, emersero le ricerche che ex internati di Auschwitz avevano intrapreso: nel 1959 la Germania spiccò un mandato di cattura contro di lui. Ottenne la cittadinanza in Paraguay e quando nel 1961 scoppiò il caso di K. A. Eichmann, nascosto in Argentina, si spostò a San Paolo del Brasile, assumendo un’altra identità che lo celò sin dopo la sua morte (1979), scoperta nel 1985 dopo il test del DNA.