La strage ad Uvalde, in Texas: l’ennesimo massacro
Ennesima strage nell’ora di punta di martedì 24 maggio, ci troviamo ad Uvalde, in Texas, dove un giovane diciottenne, Salvador Ramos, ha aperto il fuoco nella scuola Robb Elementary School, un istituto che ospita 600 studenti. Vittime diciannove bambini e due adulti uccisi a sangue freddo.
Uno dei tanti massacri che allunga la scia di sangue negli Stati Uniti, dove secondo le statistiche dall’inizio dell’anno ad ora ci sono state già più di 200 sparatorie.
Il killer un diciottenne con la fedina penale pulita, senza alcun problema mentale conosciuto, ha usato un fucile AR-15 e ‘l’unico segnale’ di una strage in vista si trovava su Facebook, dove aveva lasciato svariati messaggi tra cui “30 minuti prima di raggiungere la scuola: sto per sparare a mia nonna”, “ho sparato a mia nonna”, nei 15 minuti prima dell’inizio della strage ha lasciato ‘l’ultimo’ messaggio “sto per sparare in una scuola elementare”. Lo afferma il governatore del Texas Greg Abbott, sottolineando che dopo aver sparato al volto della nonna, sessantaseienne in gravi condizioni, è scappato via recandosi alla scuola.
Secondo le prime dinamiche il killer, dopo aver sparato alla nonna, ha avuto un incidente d’auto nelle vicinanze della Robb Elementary School. Sceso dall’auto armato e con un giubbotto antiproiettile, ha cercato di entrare nella scuola superando il blocco di alcuni agenti, una volta fatta irruzione nell’edificio ha aperto il fuoco. Il ragazzo successivamente è stato fermato dalla polizia che lo ha ucciso sul posto.
Del diciottenne si conosce poco: frequentava un liceo in zona e poco prima di compiere la strage ha contattato una sconosciuta su Instagram dicendole che aveva un segreto da condividere; tuttavia, non ha fatto in tempo confessare il suo segreto ma è riuscito a mettere in atto ciò che aveva in mente. Sul suo profilo Salvador Ramos aveva postato diverse foto di armi, tra cui una che ritraeva due fucili. Non si sa se sono le armi del delitto.
La Cnn riporta, citando alcune fonti, che le autorità non hanno ancora dato ai genitori la notizia della morte dei loro figli poiché ci sono ancora in corso gli esami del DNA. Tant’è che alcuni bambini rimasti feriti non sono ancora ritornati tra le braccia dei loro cari. Questo caso rispetto a tanti altri ha avuto un effetto mediatico enorme tanto da provocare uno sgomento anche a livello politico oltre che sociale
Alle ore 01:16 – Il presidente degli stati uniti Joe Biden ha commentato “un atto di violenza senza senso”. È così che il presidente Joe Biden definisce questa strage per poi continuare ordinando che tutte le bandiere della Casa Bianca, degli edifici federali e di tutte le postazioni militari sventolino fino a sabato a mezz’asta per tutte le vittime.
Alle ore 01:30 – Il senatore Gutierrez ha informato che il bilancio della sparatoria è più alto di quanto sia stato riportato nelle ultime ore: 21 le vittime.
Alle ore 01:42 – La vicepresidente Kamala Harris ha commentato “il presidente e io stiamo monitorando da vicino la situazione. Anche se non conosciamo tutti i dettagli, sappiamo che ci sono genitori che hanno perso figli, famiglie che hanno perso bambini e molti altri che sono stati feriti” continua dicendo “ogni volta che accade una tragedia come questa, i nostri cuori si spezzano ma non sono niente in confronto a quelli spezzati delle famiglie.” Concludendo “è troppo. Come nazione dobbiamo avere il coraggio di agire e garantire che niente del genere accada mai più.”.
Alle ore 02:49 – Il presidente Joe Biden rilascia un twitt “Sono stanco, dobbiamo agire” parlando agli americani con franchezza “l’ide anche un diciottenne possa entrare in un negozio e acquistare delle armi è sbagliata.” Continua dicendo “perché queste sparatorie non accadono in altre parti del mondo? Perché vogliamo vivere con queste carneficine? È il momento di trasformare il dolore in azione e agire sulle armi. Come nazione dobbiamo chiederci, in nome di Dio, quando ci opporremmo alla lobby delle armi”.
Alle ore 05:00 – L’ex presidente Barack Obama afferma “il nostro paese è paralizzato non dalla paura ma da una lobby delle armi e da un partito politico che non hanno mostrato alcuna volontà di agire per prevenire queste tragedie”. Continua intervenendo “io e Michelle siamo a fianco delle famiglie di Uvalde. Ma siamo anche arrabbiati. È scaduto il tempo per agire, per qualsiasi tipo di azione”.
Alle ore 10:41 – Anche Papa Francesco afferma, durante l’udienza generale, “ho il cuore affranto per la strage nella scuola elementare in Texas. Prego per i bambini, per gli adulti uccisi e per le loro famiglie”. Continua il suo appello il Papa “è tempo di dire basta al traffico indiscriminato delle armi! Impegniamoci tutti perché tragedie così non possano più accadere”.
Alle ore 18:14 – Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha voluto commemorare le vittime americane “possano le nostre anime essere come quelle di quei bambini, dei loro parenti, genitori e con tutti coloro che sono scomparsi”. Alle ore 21:33 – Un atto da veri codardi da parte della Lobby delle armi, che si discolpa affermando “l’atto di un criminale isolato e indisturbato.” Ed è proprio così che la lobby pro-armi NRA si è lavata le mani da ogni tipo di responsabilità.