Speciale Corea del Sud

In Corea del sud arriva l’età internazionale. Fino a due anni più giovani.

Famiglia coreana- Wikipedia

In Corea del sud è stata approvata la legge sull’età dal Parlamento. Finalmente, dal prossimo giugno 2023 verrà adottato il metodo internazionale basato sulla data di nascita della persona. Infatti, la Corea del Sud fino ad oggi si è contraddistinta per il suo storico conteggio dell’età anagrafica a partire dal periodo di gestazione, i tradizionali 9 mesi nel grembo materno per intenderci, arrotondato a dodici mesi, cosicché il neonato al momento della nascita avesse già un anno.

Ma lo svantaggio per i coreani qual’ è effettivamente?

Oltre ad essere più vecchi di 12 mesi già al momento della nascita, chi nasceva, ad esempio, nel mese di dicembre a cavallo con il nuovo anno, si trovava a festeggiare l’anno appena trascorso e vedersi addossare due anni in un solo colpo : quello successivo al giorno del compleanno e quello del nuovo anno (ogni primo gennaio ), che è il metodo di conteggio tradizionale.

Con la nuova legge i coreani potranno vedersi ridurre fino a due anni in base al mese di nascita. La nuova legge è nata proprio per evitare confusione burocratica nell’ erogazione di servizi sanitari, nelle prestazioni assistenziali, nella gestione delle richieste amministrative, nei rimborsi assicurativi, nei contratti aziendali. Inoltre, servirà a regolamentare correttamente i divieti sulla fruizione di alcolici e sul fumo. Tutto questo inciderà notevolmente sui costi socio-economici a beneficio della popolazione e del governo.

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Ma quali sono state le reazioni dei cittadini coreani?

Sicuramente il criterio adottato sarà un grosso vantaggio per i cittadini, soprattutto per le nuove generazioni. Ma gli aspetti che verranno regolamentati hanno più una valenza di natura legale e di equiparazione ai sistemi internazionali.

C’è da dire anche che i coreani sono molto tradizionalisti, e sebbene sia un vantaggio ritrovarsi con anni in meno, prima di adattarsi al cambiamento ci vorrà un pò di tempo.

Appaiono lampanti le prime problematiche per chi abbia raggiunto da poco la maggiore età, 20 anni. Infatti, da giugno si ritroverebbe nuovamente minorenne e non godere dei benefici da poco acquisiti, soprattutto riguardo l’alcol e fumo, vietatissimo sotto i 20 anni. Anche chi ha iniziato a guidare la macchina a 18 anni si ritroverebbe a dover aspettare un altro anno.

Certamente i ragazzi avvertiranno come un passo indietro questa legge, piuttosto che un ringiovanimento. Però si dovrà aspettare qualche altro mese prima che il quadro complessivo della situazione sia più chiaro circa i diritti appena acquisiti dai neomaggiorenni.

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