La fine della guerra del Peloponneso
La spedizione in Sicilia da parte di Atene con lo scopo di conquistare la città di Siracusa si rivela un disastro che ne porterà irrimediabilmente altri.
Nicia viene ucciso dai Siracusani, ad Atene nello scontento generale riesce a prevalere uno schieramento che riuscirà a prendere il potere con un colpo di Stato portando la gestione della politica ad un folto gruppo di oligarchi tra cui Crizia chiamato il governo dei 400.
Mentre Atene prova a riprendersi e imbastire una flotta navale e riportare ordine nella lega , Sparta riesce a trovare un accordo con il vero grande impero dell‘epoca , i persiani, che affidano una flotta navale sotto la guida di Lisandro , esperto e giovane generale .
Alcibiade continua con la sua fitta rete di conoscenze a tessere la sua trama e ad Atene tutti inneggiano il suo nome volendolo nuovamente a capo della flotta .
Così Atene tra alleati che abbandonano la lega e tentativi di riconquiste viene intercettata dalla flotta Spartana . Lisandro aveva capito che l‘ unico modo per portare la città alla definitiva capitolazione era quello di estrometterla dalle forniture di grano.
Sparta decide quindi di appostarsi nei pressi del fiume Egospotsmi dove blocca la flotta ateniese . È il 405 a.c. Gli ateniesi provocano per giorni la flotta Spartana che sembra non voler ingaggiare battaglia ma alla fine lo scontro ci sarà e vedrà Sparta distruggere la flotta ateniese, resteranno 12 delle 180 triremi.
Sparta poi veleggia verso il porto del Pireo assediando la città . Atene firmerà la sua capitolazione nel 404, quasi un anno dopo l‘inizio dell‘assedio in cui si narra anche di atti di cannibalismo.
Sparta ha vinto, Atene deve abbattere le grandi mura, rinunciare alla flotta, dissolvere la lega di Delo e instaurare un regime oligarchico, comincerà il periodo detto dei trenta tiranni.