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Psicologia e RelazioniSocietà

La mente condizionata: il maleficio di una società


Una mente condizionata è un insieme di credenze illusorie che ci vengono impartite dalla società, e, in particolare, dai nostri genitori. Esse prendono forma a causa della nostra “incapacità” di comprenderne il contenuto, che, spesso, si traduce in rifiuto di riconoscenza di esperienze passate particolarmente dolorose.  

Traumi ed esperienze passate

I fatti dolorosi del nostro passato possono essere traumi o brutti ricordi dalla forte carica emotiva, che, per “debolezza” fisica e/o psicologica, non abbiamo saputo tollerare. Quest’intolleranza emotiva viene dunque sostituita da una versione del mondo (e di noi) che non corrisponde alla realtà, ma a cui crediamo per proteggerci dai brutti ricordi.

Se, per esempio, da piccoli siamo stati costantemente svalutati per le nostre prestazioni cognitive, tenderemo a comportarci come se non ci importasse nulla della scuola, anche se magari la cultura ci interessa. Il nostro comportamento è, quindi, condizionato da quello che pensano gli altri di noi.

Ci inventiamo o assorbiamo delle regole di sopravvivenza, come strategie di evasione o atteggiamenti ripetitivi, che spesso non sono proporzionali ai nostri reali obbiettivi.

Relazioni tossiche

Questo vale, certamente, anche per le persone che scegliamo di avere al nostro fianco, come possibili partner o amicizie. Freud, a questo proposito, aveva introdotto il termine di coazione a ripetere, per spiegare il meccanismo di azione di una persona che si ritrova a rivivere, se non superate, situazioni spiacevoli del passato che hanno avuto un impatto decisamente forte nella sua vita.

Questo atteggiamento può essere tendenzialmente pericoloso, in primis perché di base c’è una conoscenza distorta della realtà che impedisce di vedere la tossicità della relazione.

Ansia e sensi di colpa

In questo modo di pensare, e, dunque, anche di agire, l’inconsapevolezza delle nostre emozioni gioca un ruolo fondamentale.

Il malessere raggiunge il suo apice quando subentra il senso di colpa. In genere questo è associato a un’angoscia personale che viene vissuta dal soggetto come una catastrofe impossibile da superare. Ci si sente impotenti e privi di energie e questo può sfociare, alle volte, in varie forme di depressione.  

Il potere della consapevolezza

È per questo importante assumere consapevolezza a partire dai propri “punti deboli”, da quelle cose che giudichiamo come “sbagliate”, che, tuttavia, sbagliate non sono.

Per farlo è necessario riconoscere i nostri condizionamenti e/o la provenienza dei nostri schemi mentali: solo a quel punto potremo entrare in contatto con noi stessi e finalmente conoscere i veri aspetti della realtà.

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