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La stoccata di Haaland: “Europei noiosi? Troppe partite in un anno”

Direttamente dal ritiro del Manchester City negli Stati Uniti, il bomber norvegese si è espresso sulla poca spettacolarità degli ultimi Europei, denunciando uno dei problemi del calcio moderno👇

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Divertimento: il grande assente a Euro2024. Le nazionali più forti del continente a contendersi lo scettro, ritmi blandi, poche emozioni, tante gare decise ai supplementari, financo ai rigori, ed un marcatore inedito in cima alla classifica(Mr. Autogol). Eccettuata la Spagna, poi laureatasi campione, gli scorsi Europei non hanno certo brillato per lo spettacolo offerto sul campo. A stupire non è tanto la vittoria delle Furie Rosse, apparse di gran lunga la migliore squadra del torneo, ma la mediocrità del gioco espresso dalle big. Paradigmatici in tal senso sono stati i percorsi di Francia e Inghilterra, con i transalpini capaci di arrivare fino alle semifinali senza mai segnare su azione e gli inglesi giunti all’atto conclusivo solo grazie alla forza delle individualità.

Tra i calciatori più forti ad aver assistito agli Europei da casa figura Erling Haaland, in seguito alla mancata qualificazione della sua Norvegia. Il bomber del Manchester City, attualmente impegnato nel ritiro pre-season del club inglese, è stato interpellato sul tema della scarsa spettacolarità che ha caratterizzato diffusamente la competizione. Questo è quanto evidenziato dalla nostra redazione👇

Haaland ha poi puntato il dito contro una delle piaghe più evidenti del calcio moderno: l’eccessivo numero di partite nell’arco di una stagione. Quando il bisogno di generare continui introiti porta le istituzioni del football ad aumentare le gare disputate da club e nazionali, a risentirne è in primis l’incolumità degli stessi calciatori, spremuti fino all’ultima goccia di energia ed esposti ad un maggiore rischio di infortunarsi. Questo fa venir meno una delle condizioni fondamentali affinché i protagonisti del gioco riescano a garantire performances di livello nel lungo periodo. Il rischio si è tramutato in realtà proprio nell’ultima rassegna europea, in cui diversi top player sono parsi decisamente sottotono.

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Ed il peggio deve ancora arrivare. In barba alla preoccupazione espressa dagli addetti ai lavori (sindacati, medici dello sport, procuratori), la direzione intrapresa dal mondo del pallone è ben lontana dal venire cambiata. A partire dalla prossima stagione 24/25, infatti, il calendario sarà ancora più fitto, con un incremento di gare ufficiali dell’11% in virtù del quale un calciatore di una grande squadra potrebbe trovarsi costretto a scendere in campo fino ad 85 volte. La riforma della Uefa Champions League, ad esempio, ha portato a 36 le squadre partecipanti, e per arrivare fino in fondo bisognerà giocare 17 partite, quattro in più rispetto alle 13 dell’ultima edizione.

📸Copertina: Sportissimo

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