Marconi- Gli studenti improvvisano uno sciopero. Sorprendenti le le parole della Preside.
La Preside parla ai ragazzi: ” non permettete mai a nessuno di farvi strumentalizzare”
Un consiglio da dirigente, insegnante, madre e nonna, quello che Maria Catena Trovato, Preside dell’IIS Marconi- Mangano, ha voluto dare ai ragazzi.
Lo sciopero è un diritto, ma va fatto secondo le regole e per motivazioni fondate!
M.C.T
A seguito dello sciopero improvvisato dagli studenti, lo scorso 22 Novembre, in cui venivano ravvisate pallide motivazioni per le polveri dovute ai lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza di alcune aule, cagionandone la temporanea chiusura di qualche laboratorio e per l’osservanza al rispetto delle regole durante la ricreazione, sollecitando l’obbligo di sorveglianza da parte degli insegnanti, la Preside ha rilasciato le sue dichiarazioni agli studenti in una intervista condotta dalle studentesse Teresa e Federica:
Come ha reagito alla notizia dello sciopero?
La Preside si dichiara molto dispiaciuta per via dello sciopero non regolare, avvenuto in data 22 Novembre 2023. A scuoterla sono le motivazioni, perchè oltre a non essere corrette sono state letteralmente travisate.
Il problema dei “lavori in corso”.
“Il titolare dei lavori non è la scuola – dichiara la Preside – ma la Città metropolitana di Catania. La scuola non può decidere se, come e quando! La Città metropolitana appalta i lavori e quando ha la disponibilità li esegue”.
La Dirigente racconta anche di aver sollecitato già dall’anno scorso, appena insediata, con email e lettere, per riuscire a far sistemare i locali durante la pausa estiva, che per via delle infiltrazioni d’acqua, hanno subìto problemi di muffa e di tetti instabili.
Purtroppo la farraginosa burocrazia dell’ente ha spostato l’inizio dei lavori ad ottobre:
“A settembre prima dell’inizio della scuola io personalmente ho insistito parecchio per far avviare il prima possibile i lavori di messa in sicurezza. Finalmente dopo tante insistenze i lavori sono partiti da circa un mese”. È vero che con i lavori si creano disagi, ma l’alternativa sarebbe stata chiudere la scuola fino alla fine dei suddetti lavori! Questa scelta sarebbe stata controproducente e non avrebbe garantito il diritto allo studio degli alunni.
La Preside è d’accordo sul fatto che i lavori andrebbero fatti quando la scuola è chiusa, durante le vacanze estive, poichè a Novembre, statisticamente arrivano le forti piogge e gli operai si vedono costretti a interrompere i lavori per via delle ulteriori infiltrazioni d’acqua.
Ma ovviamente non decide lei quando interrompere e riprendere i lavori:
“Tra i due mali, tra il non fare i lavori e farli anche con un poco di disagio, mi pare più logico e più corretto accettare che si facciano i lavori, cercando di far spostare mano mano gli alunni nelle altre classi, purtroppo. Ma io credo che sia un disagio che porterà a qualcosa di buono”.
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La Dirigente infine esprime esprime il suo stato d’animo definendosi amareggiata e confusa per via della manifestazione,
Le sue parole:
“ Non capisco e non capirò mai il perché di questa manifestazione. Perché è stata svolta quando i lavori erano già iniziati da un mese e non si è fatta quando invece non si faceva nulla ed era tutto chiuso.
Forse avrei potuto comprenderne il senso. Ma in fondo non l’avrei neppure capita se fatta prima, per un motivo altrettanto chiaro e obiettivo :
non è la scuola responsabile dei lavori, perché la competenza dei suddetti va alla Città metropolitana. La scuola non ha soldi per fare i lavori. I soldi che arrivano sono per pagare i progetti, il materiale didattico, le attività formative, ma non arrivano soldi per le strutture e per l’edilizia.