Meteore: Stefano Beltrame, l’illusione bianconera
Viareggio e Coppa Italia Primavera con la maglia della Juventus, a diciannove anni l’esordio in Serie A. Oggi risulta svincolato, dopo un lungo peregrinare in giro per il mondo…👇
Storia di un “dieci mai sbocciato” – E’ una fredda serata di fine gennaio del 2013 e allo “Juventus Stadium” di Torino si gioca l’anticipo della 22a giornata di campionato. Ad affrontarsi ci sono da una parte i padroni di casa, guidati da Antonio Conte, dall’altra il Genoa di Ballardini. Per i bianconeri, in lotta per confermarsi Campioni d’Italia, si rivela una partita estremamente rognosa. Al vantaggio siglato da Quagliarella al minuto 54′ gli ospiti rispondono con il più classico dei gol dell’ex, a firma di Marco Borriello. Sul finale, infuriano le proteste juventine per la mancata concessione di due calci di rigore che avrebbero potuto sbloccare il match, con forti strascichi polemici nel post-partita.
La gara è incanalata verso il pareggio e Conte, pur di sfondare e portarla a casa, sceglie di giocarsi tutte le carte offensive a disposizione quella sera. E allora dentro Giovinco e Giaccherini al posto rispettivamente di Quagliarella e De Ceglie, lasciando il solo Vucinic come riferimento di peso in avanti. Non contento, il tecnico salentino chiama a gran voce dalla panchina il secondo elemento più giovane della rosa(dopo Paul Pogba), neanche ventenne e con zero presenze in A, appena aggregato alla prima squadra dalla formazione primavera. Il ragazzo che Conte sta chiamando a gran voce è Stefano Beltrame, biellese classe ’93, che a otto minuti dalla fine di questo Juve-Genoa fa il suo esordio assoluto in maglia bianconera, rilevando uno dei capisaldi di quella squadra(Claudio Marchisio).
Un sogno che si avvera. Nonostante tutta l’emozione del caso, quel ragazzino vince la paura dell’esordiente e riesce a mettersi in mostra nel pur brevissimo scorcio di gara che gli viene concesso, addirittura andando vicino al goal decisivo. Pallone sradicato con personalità dai piedi di un avversario, dribbling a rientrare sulla trequarti e gran botta col destro a scaldare i guantoni del portiere genoano Frey. Uno squillo interessante. Il risultato non cambierà , ma in postazione telecronaca, allo Stadium, c’è un Fabio Caressa che commenta con enfasi il buon impatto del giovane sul match. (continua sotto👇)
Palla riconquistata, attenzione a Beltrame che si libera e va con il destro…Frey!(parata ndr.) Stavamo per assistere ad un esordio pazzesco di Stefano Beltrame!!”
Otto minuti che per Beltrame saranno gli unici dell’annata, ma che gli varranno comunque il diritto di ritirare la medaglia dello Scudetto a fine stagione. Quali prospettive a quel punto? Andare a farsi le ossa altrove, con l’obiettivo di tornare alla base più forte, per giocarsi una chance, magari da protagonista. Piano senz’altro ambizioso, ma che agli occhi del baby juventino appare realizzabile, specie sull’onda emotiva del debutto tra i grandi.
Invece, non accadrà nulla di tutto ciò. Quegli otto minuti contro il Genoa, purtroppo, rimarranno gli unici della sua storia bianconera. Seguirà una serie di prestiti, dal Bari(in Serie B) con cui segnerà il primo gol tra i professionisti, alla seconda divisione olandese(Den Bosch), passando per Modena e Pro Vercelli, sempre in cadetteria e senza lasciare il segno. Il ritorno alla casa madre avviene sì nell’estate del 2019, ma per rinforzare la seconda squadra, impegnata in Lega Pro. Stavolta, la maglia è la numero 10, non più la 35 con cui aveva esordito in A nell’oramai lontano 2013, ma lo scenario intorno a Beltrame è ben diverso da quello che aveva sognato anni prima, e così le prospettive.
La storia con la Juventus conosce la parola fine al termine della stagione 19/20, quando il suo cartellino viene ceduto a titolo definitivo ai bulgari del CSKA Sofia.
📸Copertina: www.diretta.it